Cosa accadrebbe se un asteroide arrivasse davvero sulla Terra?

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L’abbiamo visto molte volte al cinema, ma cosa succederebbe se un asteroide cadesse davvero sul nostro pianeta? Quali sarebbero le difese e le risposte dei governi e degli scienziati? Abbiamo un po’ di risposte

Una domanda da porsi: cosa accadrebbe se, come in Don’t Look Up, un asteroide, meteora o corpo celeste arrivasse sulla Terra mettendoci a rischio di estinzione, proprio come accadde 66 milioni di anni fa con l’evento K-T, che portò alla scomparsa dei dinosauri? Una di tante immagini apocalittiche, affrontate spesso dal cinema anche in film come Armageddon (1998) di Michael Bay.

Il film di Adam McKay con Leo DiCaprio e Jennifer Lawrence si immagina uno scenario relativo, ma è più un commento ai tempi che viviamo che una rappresentazione realistica di quanto avverrebbe in una tale emergenza. La prima cosa da sapere è che gli astronomi di tutto il mondo collaborano di continuo cercando di prevedere e prevenire queste eventualità.

Esiste un ente chiamato IAWN, che sta per International Asteroid Warning Network, che lavora a stretto contatto con la NASA e cerca di tracciare eventuali possibilità di impatto di corpi celesti importanti, come quello avvenuto a Tunguska in Siberia nel 1908. Se un tale asteroide fosse identificato, si cercherebbe anzitutto di essere assolutamente sicuri della traiettoria e dell’impatto.

Quindi, a seconda del tempo stimato a disposizione, si stabilirebbero contatti e accordi con il paese o i paesi a rischio di essere colpiti, adottando le dovute misure di evacuazione (e non ovviamente, come nel film, ignorando il pericolo). Situazione comunque, per fortuna, mai verificatasi finora.

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Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence in Don’t Look Up, 2021

Perché? Prima di tutto perché la nostra atmosfera respinge e disintegra la maggior parte dei corpi celesti che vi impattano, purché di dimensioni medio-piccole. Secondo, perché da decenni se non secoli gli astronomi identificano ogni possibile minaccia spaziale di questa portata con anni e anni di anticipo, quando si trova ancora a una considerevole distanza.

Se un asteroide viene identificato e si stabilisce che sia in rotta di collisione con la Terra in uno spazio di cinque anni, si cerca di distruggerlo più che di deviarlo, perché in quel caso anche i detriti risultanti difficilmente potrebbero arrivare a noi. Ben diversa sarebbe invece la situazione se il corpo celeste venisse identificato con solo pochi mesi di anticipo.

La deviazione di un asteroide, d’altro canto, è stata messa in pratica ed è riuscita nell’ambito della missione NASA dal nome DART nel 2022: l’asteroide Dimorphos, del diametro di 177 metri, è stato deviato il 26 settembre 2022, dopo un viaggio di dieci mesi, da una nave spaziale che l’ha colpito alla velocità di 24mila chilometri all’ora. Risultato: missione compiuta.

Si può quindi dire che misure preventive per evitare eventi catastrofici causati dalla caduta di asteroidi ci sono e vengono continuamente studiate, tenendo anche presente che quasi tutto ciò che si trova nello spazio del Sistema Solare è stato sistematicamente mappato e studiato. Certo, potremmo aggiungere: molto più in là, nello spazio profondo, può nascondersi ben altro. Ma un problema alla volta, vi pare?

Fonte: LADBible

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Bruce Willis in Armageddon, 1998