Gino Paoli attacca Sanremo: “Non lo guarderò”

Ospite del podcast Tintoria, con Daniele Tinti e Stefano Rapone, Gino Paoli ha dato la sua caustica opinione su Sanremo

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Credits: YouTube/Gino Paoli - Sapore di sale (2016) - Fabio Piu
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Gino Paoli, arrivato alla veneranda età di 89 anni, è sicuramente uno dei pilastri della musica italiana ed è anche noto per avere decisamente pochi peli sulla lingua. Ospite del podcast Tintoria, con Daniele Tinti e Stefano Rapone, il grande cantante ha dato la sua opinione sul Festival di Sanremo, che inizierà stasera.

No, non guardo Sanremo. Una volta le case discografiche mandavano la canzone migliore che avevano, arrivavano le migliori canzoni. Era il Festival della canzone, non era neanche importante chi la cantasse. Poi le case discografiche si sono accorte del potere rituale che Sanremo ha per l’Italia e adesso fanno il prodotto finito e lo mandano a Sanremo. Da lì la televisione si accorge che lo spettacolo di Sanremo funziona, arriva non solo in Italia ma anche fuori, e allora si appropria di Sanremo e lo fa diventare lo squallido spettacolo che è adesso. Nani e ballerine, c’è un po’ di tutto. Lì contano gli scandali per far parlare

Sanremo era la chance della vita. C’era gente che diceva: “Se non vinco mi ammazzo”. All’inizio non era così, la canzone usciva e la cantavano anche in Giappone. Era tutta un’altra cosa, era un fatto anche economico, globale quello delle canzoni che andavano a Sanremo perché erano state scelte da un editore, quindi avevano dei filtri già talmente importanti che la canzone di mer*a non arrivava a Sanremo, invece adesso ci arrivano soprattutto quelle di mer*a

Che ne pensate?

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