Morgan risponde alle critiche dopo X Factor

Su Instagram, Morgan ha risposto alle critiche arrivate dopo la sua recente esternazione su Fedez a X Factor

morgan fedez
Credits: Instagram /Morgan
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Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni fatte da Morgan durante l’ultimo episodio di X Factor. L’ex frontman dei Bluvertigo infatti, durante una discussione con Fedez ha detto Sei troppo depresso per fare lo psicologo (qui i dettagli completi) Questa frase ha scatenato un autentico putiferio al quale il cantante, al secolo Marco Castoldi, ha risposto con un video pubblicato sulla sua pagina Instagram.

Torno adesso a casa da una puntata in diretta di X Factor – esordisce Morgan. Ci sono stati un po’ di contrasti e dove la tensione è stata a livelli alti. Cose che in televisione sono anche abbasanza normali. Infatti io non voglio che qualcosa venga percepito come non è. Mi riferisco a uno scambio di battute tra me e Fedez che probabilmente lo ha offeso. Però io non voglio che venga fraintesa questa cosa. E vi spiego perchè.

Dopo che lui era stato sarcastico per tutta la serata nei miei confronti, e io rispondevo con altrettanto sarcasmo, verso la fine della serata mi fa la morale e gli dico “dovresti farmi da psicologo” e lui “non è il caso” e io gli ho detto “perchè è troppo depresso”. Utilizzare la parola depresso è una cosa che ho fatto ironicamente ma più nei miei confronti che nei suoi – prosegue Morgan. La depressione è uno stato che conosco molto bene. Ho una lunga storia di depressione sia personale che familiare. Non si creda che sia stata una volontà di colpire un malato, perchè io non sono tenuto a riferirmi alla cartella clinica. Non voglio offendere nessuno.

Per me depressione è una parola che è importante usare proprio per un motivo legato alla mai storia. Anche perchè mio padre si è tolto la vita nel 1988 per qualcosa che oggi verrebbe chiamata depressione ma allora non si chiamava così. E credo che se si fosse chiamata depressione lui sarebbe qui oggi, avrebbe 80 anni oppure sarebbe morto di morte naturale. E invece no. Quando ne aveva 46 si è tolto la vita perchè ha avuto una crisi depressiva che allora, essendo la psicologia più arretrata di oggi, non c’erano molto cure.

Se si fosse chiamata depressione come oggi probabilmente si sarebbe salvato perchè i suoi familiari l’avrebbero voluto salvare. Invece non siamo riusciti anche perchè non si è dato un nome al suo problema – continua Morgan. Che io abbia detto depressione non è una cosa svilente e negativa nei confronti di chi vive la depressione perchè sono il primo a vivere la depressione e a pensare che è una condizione di sofferenza che però c’è latentemente in tutti: uomini e donne che sono sensibili e fanno della loro sensibilità un lavoro, una creatività.

Traggono il loro nutrimento da una depressione latente che hanno e che è una condizione tipica di chiunque si chiami artista o creativo. Vivono in una dimensione di latente depressione. Latente significa che c’è sempre. Sto riferendomi a me stesso quando parlo di depressione. Ma sono ache depresso perchè sono in una società che è depressa e che fabbrica uomini e donne depressi perchè organizzata in modo tale da deprimere gli individui. E questo lo diceva già negli anni ’70 Michel Foucault: “La Malattia della società moderna è la depressione”

Ma allora di cosa stiamo parlando? Io offensivo? No. Io sono innanzitutto rispettoso nei confronti di tutte le persone che hanno una sofferenza anche perchè sono il primo ad avere questa sofferenza. Quindi non voglio che si pensi che, come al solito, strumentalizzando uan determinata espressione di cui bisogna capire lo spirito, perchè l’uomo depresso che io sono si può anche con ironia togliere da questa depressione se la vede, se la nomina, se la sente, se la decodifica.

Woody Allen ha fatto film quasi esclusivamente basati sulla condizione di depressione dell’individuo nella società moderna. Anche Nanni Moretti lo ha fatto in Italia. Si chiama depresso, ha raccontato un papa depresso, oltre ad aver raccontato sè stesso depresso. La maggior parte delle canzoni di certi cantautori sono canzoni di depressione. Le mie, nella sua dimensione, oltre a tutte le miei questioni esistenziali devo subire i problemi personali dall’analista da cui mi confesso le sere d’inverno? Per cui Fedez, non ti ho voluto veramente offendere, non era nel mio spirito. E la depressione che ci riguarda io sono il primo ad ammettere la mia e a voler a far qualcosa per oppormi ad essa.

Che ne pensate di queste parole di Morgan?

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