I 7 migliori film con protagonisti i Nativi Americani [LISTA]

Killers of the Flower moon ha messo ancora una volta la "questione indiana" sotto i riflettori. Per questo, ecco una lista di film con protagonisti i nativi

film nativi
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In questi giorni è in sala Killers of the Flower Moon, ultimo lavoro del grande cineasta Martin Scorsese, che illustra con grande passione e maestranza tecnica la terribile ondata di omicidi che colpì la comunità Osage negli anni’20 del’900, allo scopo di sottrarre loro il controllo dei giacimenti petroliferi e le relative ricchezze.

Il film ha da subito avuto il merito di piacere alla stragrande maggioranza del pubblico e di accendere la curiosità su una vicenda troppo a lungo rimasta nascosta ma soprattutto ha anche contribuito a rimettere sotto i riflettori del cinema e dell’opinione pubblica le comunità native, vessate per secoli dalla popolazione coloniale. Se siete appassionati di film che trattano temi inerenti alle tribù native, eccovi una lista di sette film assolutamente imperdibili.

ATTENZIONE: La lista avrà un ordine cronologico e non è una classifica.

Soldato Blu, Ralph Nelson (1970)

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La pellicola è liberamente ispirata al Massacro di Sand Creek( 29 novembre 1864) e segue la storia di un giovane soldato unionista di nome Honus( interpretato da Peter Strauss), e della giovane Kathy ” Cresta” Maribel Lee ( una splendida Candice Bergen). I due sono gli unici superstiti di un convoglio militare assalito dai Cheyenne.

Mentre i due si dirigono verso Fort Union, i due giovani si conoscono e soprattutto confrontano le proprie vedute sui nativi, le quali sono completamente agli antipodi. Da un lato, la visione della giovane recluta in base a cui i nativi siano solo dei selvaggi; dall’altro quella di Kathy, la quale era anche stata prigioniera per due anni dei Cheyenne , che ha visto con i suoi occhi le barbarie commesse dai soldati americani contro i nativi, specialmente contro donne, bambini e vecchi.

La pellicola di Ralph Nelson fu una pellicola molto sui generis e che riscosse un grande successo sin dalla sua uscita nelle sale per via dell’impatto emotivo e nitido delle sue immagini. Esse rappresentavano perfettamente un film di rottura, in pieno stile ” New Hollywood” ma soprattutto un film che attraverso il massacro di Sand Creek denunciò gli errori e gli orrori perpetuati dall’esercito americano contro la popolazione nativa americana e contemporaneamente contestò la politica estera statunitense oramai pienamente impegnata nella guerra del Vietnam. Nella foto, Candice Bergen.

Piccolo Grande Uomo, Arthur Penn (1970)

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Nello stesso anno di Soldato Blu, uscì anche un’altra straordinaria pellicola western, firmata da Arthur Penn, straordinario regista della New Hollywood. Il film è Piccolo Grande Uomo e ha come protagonista Jack Crabb( interpretato da un grandissimo Dustin Hoffman) , un uomo praticamente centenario intervistato da un giornalista a cui racconterà le incredibili avventure vissute in gioventù.

Dall’infanzia vissuta con i Sioux, si passerà all’incontro con personaggi leggendari del West come Wild Bill Hickock fino alla battaglia di Little Big Horn, vissuta sotto il comando del generale Custer(interpretato da Richard Mulligan). A completare il cast due straordinari pezzi da 90 come Faye Dunaway(premio Oscar per attrice protagonista 1977 in Quinto Potere) e Martin Balsam(premio Oscar per attore non protagonista 1966 in L’incredibile Murray ).

Jack Crabb è un eroe dimenticato o solo un gran bugiardo? La grande capacità del film è l’alternare dolore ed angoscia a dei siparietti comici che rasentano quasi l’incredulità, ma soprattutto un’efficacia straordinaria nel trattare concretamente il genocidio dei nativi e la loro progressiva “detribalizzazione”.

Corvo Rosso non avrai il mio scalpo, Sydney Pollack (1972)

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Ispirato alla figura di John ” Mangiafegato” Johnson, la pellicola di Sydney Pollack, unitamente alla sceneggiatura di John Milius, tratteggiano la storia di Jeremiah Johnson( Robert Redford), un ex soldato che decide di vivere sulle montagne, vivendo di ciò che offre la natura e cacciando animali come un trapper( un cacciatore che vendeva le pelli degli animali uccisi).

Durante questa nuova vita si imbatterà in altri personaggi e ci sarà anche soprattutto un incontro/scontro con la tribù dei Corvi. Il film ha il merito di esaltare una concezione di vita tanto affascinante quanto utopistica e di annullare la differenza netta ed assoluta tra buoni e cattivi.

Un uomo che diventa una vera e propria leggenda inconsapevolmente, che scopre/riscopre sentimenti nuovi o che aveva cercato di evitare e che alla fine arriva a comprendere quanto sia importante la convivenza comune piuttosto che la legge del più forte. In pratica il sogno di quella generazione. Nella foto, Robert Redford

Balla coi Lupi, Kevin Costner (1990)

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Uno dei più grandi western degli anni’90( insieme al capolavoro eastwoodiano Gli Spietati). Qui viene narrata la storia di un soldato ferito durante la Guerra Civile, John Dunbar( interpretato da Kevin Costner, a cui sarà assegnato il premio Oscar per miglior film e miglior regia) tenta di suicidarsi, gettandosi verso le linee confederate e invece diventerà suo malgrado un eroe.

Come ricompensa, richiede di essere assegnato al posto dei suoi sogni, un remoto incrocio sulla frontiera occidentale dove stringerà improbabili ma profonde amicizie con la tribù locale dei Sioux. Con degli splendidi richiami ai paesaggi della frontiera americana, Kostner firma un western di stampo classico( in totale contrapposizione con le atmosfere crepuscolari di Gli Spietati) con il quale esalta il modello di vita dei nativi, presi come vero e proprio modello di libertà.

Un film le cui immagini riescono sempre a bilanciare l’epica con la spiritualità, senza mai scivolare nel retorico o nel banale e mostrano in maniera semplicemente impeccabile la prepotenza dell’ ” uomo bianco” e della necessità del dialogo tra culture diverse. Nella foto, Kevin Costner

L’Ultimo dei Mohicani, Micheal Mann (1992)

Micheal Mann

Il mondo dei nativi non è stato oggetto di straordinarie pellicole western ma anche di tanti altri generi. Uno dei più fulgidi esempi è indubbiamente L’ultimo dei Mohicani, iconico film film d’avventura del maestro americano Micheal Mann. La sceneggiatura del film è tratta dall’omonimo romanzo di James Fenimore Cooper(1826).

Il film si svolge durante la guerra franco-inglese per il possedimento della colonia di New York e narra la storia di due Mohicani (Chingachgook e suo figlio Uncas) e un uomo bianco cresciuto con loro(Nathaniel “Occhio di Falco”, interpretato da un grande Daniel Day-Lewis) che salvano un militare inglese e due giovani donne inglesi, Cora e Alice, figlie del colonnello Munro da un agguato della tribù Urone, alleata dei francesi e guidata da Magua(Wes Studi). Nel viaggio verso Fort Henry, il film svilupperà un’appassionante storia d’amore tra Occhio di Falco e Cora(interpretata da Madeleine Stowe) e contemporaneamente anche gli effetti devastanti della colonizzazione, specialmente dal lato inglese, specialmente per donne e bambini.

Uno dei più iconici film degli anni’90, con performances attoriali davvero notevoli, una colonna sonora semplicemente iconica, targata Trevor Jones e Randy Edelman, la fotografia del “nostro” Dante Spinotti e poi le incredibili carrellate di Mann in grado di scolpire volti e paesaggi come pochi altri.

Geronimo, Walter Hill(1993)

Geronimo

Grazie ai già citati Balla coi Lupi e Gli Spietati, negli anni’90 il genere western ritornò sotto i riflettori ed ebbe nuova linfa. In questo contesto si inserisce Geronimo, diretto da Walter Hill, autore di grandissimi cult come I guerrieri della notte, Strade di Fuoco e 48 ore.

Il film ripercorre la vera storia della lotta e della caccia a Geronimo(interpretato benissimo da Wes Studi), leggendario guerriero Apache che per ben 25 anni combattè contro gli Stati Uniti e la loro espansione verso occidente.

Il film fu un insuccesso al botteghino(35 milioni di budget e solo 18 milioni e spicci di incasso) ma nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi un’aurea di cult, grazie alle interpretazioni degli attori( oltre a Wes Studi, non possiamo dimenticare Gene Hackman, Robert Duvall, un giovane Matt Damon e Jason Patric) e anche per la sua aurea crepuscolare, che definisce perfettamente ciò che erano gli Apache, ossia un popolo troppo debole per vincere ma troppo orgoglioso per arrendersi senza lottare.

The New World, Terrence Malick(2005)

Pocahontas

Per concludere la lista, non poteva mancare la storia di Pocahontas, probabilmente la nativa più nota della storia. Nel 1607 i coloni inglesi sbarcano in quella che oggi è attuale Virginia e fondano Jamestown. Dopo ciò il capitano Smith( Colin Farrell) va in avanscoperta in cerca di rifornimenti e anche per esplorare il territorio vicino.

Nel far ciò viene fatto prigioniero dalla tribù Powhatan che decide di giustiziarlo ma all’ultimo viene salvato dalla principessa Pocahontas(Q’orianka Kilcher). Da qui partirà la conoscenza tra i due, che sfocerà poi in un amore impossibile e che vedrà anche la figura del colono John Rolfe( Christian Bale) recitare una parte importante nella storia.

Basta il nome degli attori protagonisti, la colonna sonora di James Horner( Titanic) e la straordinaria fotografia di un maestro assoluto come Emmanuel Lubetzki( l’unico a vedersi assegnato tre Oscar di fila per tale disciplina; i film sono : Gravity, Birdman e The Revenant) ma ciò che colpisce di più è la capacità assoluta della regia di Malick.

La sua regia poetica riesce perfettamente a narrare la fine( e anche l’inizio) del mondo contemporaneo come lo conosciamo tutt’ora. E ciò che per l’uomo è la vittoria del progresso, per la natura e le tribù indiane è l’esatto opposto, ovvero una tragedia perpretata in nome del potere e di una presunta superiorità.

Non è un film facilissimo ma statene certi che ne vale la pena.

Speriamo che la lista vi piaccia e diteci qual è il vostro film preferito aventi come protagonisti i nativi americani.

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