Carlo Verdone difende i Maneskin: “Non sono i Led Zeppelin ma almeno sento le chitarre”

Maneskin
Condividi l'articolo

L’opinione di Verdone sui Maneskin è destinata a far discutere

In una nuova intervista a Vanity Fair parla Carlo Verdone e lo fa in difesa dei Maneskin, band italiana amata quanto odiata anche da molti nostri compatrioti. L’attore, notoriamente musicista e vicino agli ambienti della musica rock, esprime solidarietà per il quartetto romano in un breve commento.

“Mi sono simpatici. Quando li ho trovati da Fazio la prima volta ho subito detto che avrebbero avuto successo, e ho ricevuto pure diverse critiche per questo. Hanno una grande grinta, si sanno presentare bene sul palco, ci credono e fanno bene il loro lavoro. Non sento, però, i guizzi dei Led Zeppelin e degli Who, ma va bene così”.

“Io li difendo, sono contento che una band italiana abbia tirato fuori almeno le chitarre, senza contare che abitavano anche vicino a casa mia”. Si potrebbe osservare che, com’è noto, i Maneskin non sono certo la prima band italiana a “tirare fuori le chitarre”, neanche tra quelle romane e anche parlando solo degli anni recenti.

LEGGI ANCHE:  Chris Cugowski di Bridgerton è Damiano dei Maneskin in tv polacca

Ma è vero che il successo del gruppo a livello internazionale ha preso e continua a prendere tutti un po’ di sorpresa, e i detrattori si dicono specialmente indignati quando pubblicazioni prestigiose come il New York Times li incoronano “la miglior rock band italiana di sempre”, dimenticandosi di PFM, Litfiba, Afterhours e mille altre.

Siete d’accordo con il buon vecchio Carlo? Fatecelo sapere su LaScimmiaPensa