Perché Il Gigante di Ferro è il miglior film d’animazione sci-fi mai realizzato

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Il Gigante di Ferro rimane un capolavoro che unisce fantascienza, dramma e sentimento in uno dei miglior film d’animazione mai visti

Il Gigante di Ferro (The Iron Giant) diretto da Brad Bird e uscito nel 1999, è spesso acclamato come uno dei migliori film di fantascienza mai realizzati, e per buone ragioni. All’epoca non ebbe grande successo ma con gli anni il pubblico ha imparato ad apprezzarne la semplicità e la forza, guardandolo e riguardandolo, fino a renderlo un cult.

La storia: il film è ambientato durante la Guerra Fredda, negli anni ’50, e segue le avventure di Hogarth Hughes, un giovane ragazzo che fa amicizia con un gigantesco robot alieno. Non si sa bene da dove venga e quale sia il suo scopo, ma una cosa risulta presto chiara: è un’arma potentissima e distruttiva e volendo potrebbe portare morte ovunque sulla Terra.

Piccolo particolare: non vuole. Ha scordato tutto della sua missione e l’incontro con l’ingenuo ed entusiasta ragazzino è fortuito. Hogarth cerca di insegnare al gigante i valori dell’amicizia, della gentilezza e della compassione nel coinvolgerlo in una serie di avventure fittizie e bambinesche che fanno emergere il lato migliore del robot.

Ma il governo americano si intromette e una volta scoperta la “minaccia” del gigante si prendono provvedimenti ma in maniera tale da rendere il pericolo solo più concreto. La dabbenaggine e la testardaggine di Kent Mansley, l’agente inviato nella cittadina dove è comparso i robot, è sintomatico di tutto un rigido atteggiamento delle istituzioni americane durante la Guerra Fredda.

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