LOTR: perché ancora oggi è il miglior intro nella storia del cinema [VIDEO]

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Dalla forgiatura degli anelli passiamo a una panoramica della mappa della Terra di Mezzo, che ci aiuterà ad orientarci nel corso di avventure e battaglie e che non a caso, proprio per svolgere questa funzione, è basata fedelmente sulla mappa in allegato alla trilogia di Tolkien, geograficamente precisa.

Ci spostiamo quindi a Mordor, dove ci viene raccontato di Sauron e del Monte Fato, e dove tra le fiamme (simbolo infernale, non a caso) cogliamo l’enormità del potere malevolo del signore dell’oscurità. Le scene di battaglia che seguono solo allo stato dell’arte per l’epoca (2001) e come quelle più estese che vedremo nei film riscrivono le regole di questo tipo di sequenza al cinema.

Ed ecco la parte interessante: quella in cui Isildur, tolto l’anello a Sauron e sconfitto il nemico, potrebbe “distruggere il male per sempre” ma ricade sotto il giogo del monile maledetto, sedotto come poi Smeagol, Bilbo e Frodo a loro tempo. E l’anello, in un modo tutto suo, riguadagna la sua libertà.

Infine vediamo la mano di Smeagol, che ancora non sappiamo chi sia, che recupera l’anello dall’acqua dove è caduto ed è rimasto per migliaia di anni. Un tale potere nelle mani di un individuo piccolo e meschino: non potrà venirne niente di buono, o sì? Ancora non lo sappiamo e anche in questo sta la grandezza di questa introduzione: ci lascia davvero con il fiato sospeso.

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