Terry Davis, il programmatore che costruì un sistema operativo unico: “Me l’ha chiesto Dio”

Terry Davis
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Forse il programmatore più geniale mai esistito, di sicuro il più controverso: questa è la storia di Terry Davis

Nel 2013, dopo ben dieci anni di lavoro, Terry A. Davis fa conoscere al pubblico il sistema operativo TempleOS, basato sul linguaggio di programmazione del Commodore 64 e altre interfacce a base DOS ma strutturato a tema religioso: si chiama così perché sarebbe il “terzo tempio”, costruito come successore digitale del tempo di Gerusalemme distrutto nel 70 d.C. (che era già stato distrutto in precedenza).

Perché tutto questo? Perché Davis, che soffre di bipolarismo e in seguito diagnosticata schizofrenia, sostiene che il comando per la costruzione del sistema operativo gli sia arrivato proprio da Dio, con il quale sarebbe entrato in contatto durante un episodio di rivelazione. Ed ecco quindi il risultato: link.

Il sistema, da lui descritto come un Commodore 64 ma mille volte più potente, ha un display con 16 colori e una risoluzione di soli 640x480p, a quanto pare anche questo “per volere di Dio”. Tutte le attività sono in qualche modo correlate alla Bibbia o a tema biblico, aventi come punto di collegamento la funzione di un unico “oracolo” divino che esprima la parola di Dio.

TempleOS è stato preso in giro negli anni più o meno da tutti, anche se i più “smanettoni” hanno tessuto le lodi del lavoro di Davis, considerando che l’ha compiuto da solo. Ma rimane solo la punta dell’iceberg per ciò che concerne l’attività e la vita professionale di Davis, morto sotto a un treno (non si sa se suicida) nel 2018, all’età di 48 anni.

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