Biancaneve: l’inquietante storia vera dietro alla fiaba

Biancaneve
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Come spesso accade, anche per Biancaneve parliamo di una storia reale dietro alla fiaba che tutti conosciamo. E non è una storia leggera. Leggete un po’ qui

Biancaneve è una storia vera? Sappiamo che, come sempre si dice, dietro ogni fiaba si nasconde un fondo di verità. Lo stesso vale per questa, pubblicata per la prima volta dai fratelli Grimm nel 1812 con tutti gli elementi che conosciamo: la strega, la mela avvelenata, lo specchio magico, i sette nani.

Nell’immaginario popolare ha contribuito poi il film Disney del 1937 a cementificare Biancaneve come personaggio popolare, e da allora tutti più o meno ricordiamo la fiaba come ci viene narrata nel film. Ovvio che, studiata specialmente per un pubblico di bambini, poco tradisca di quella che probabilmente fu la storia ad ispirare la fiaba originale, già di per suo più “per adulti”. Ed ecco di che storia si tratta.

1554: la contessa Margaretha von Waldeck è arcinota per la sua bellezza ma ha a che fare con una matrigna molto severa, che la caccia di casa. Finisce alla corte di Maria di Ungheria, dove vive una relazione con il re Filippo II di Spagna (quello dell’invincibile armata, proprio lui), con il quale però non può sposarsi perché protestante, mentre lui è cattolico.

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Le lettere spedite a suo padre parlano di una salute cagionevole e in rapido declino, e le cronache dell’epoca portano a concludere che potrebbe facilmente essere stata avvelenata. Forse non con una mela, ma chissà. E i nani? A quanto pare il padre della ragazza possedeva delle miniere e molti di quelli che vi lavoravano erano… bambini. L’associazione da qui è piuttosto facile.

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