Peter Gabriel: “Penso che né il mio lavoro né quello di nessuno sia al sicuro dalle I.A.”

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Peter Gabriel parla dell’impatto delle I.A. (come ChatGPT) e sostiene che “avranno un impatto molto maggiore della rivoluzione industriale o della bomba nucleare”

“Probabilmente ho paura delle I.A. tanto quanto chiunque altro, ma preferirei saltare in fiume piuttosto che parlarne”. Lo dice Peter Gabriel, in una riflessione sul nuovo ruolo che le I.A. stanno iniziando lentamente ad assumere non solo in diversi campi della tecnologia ma anche in quello artistico.

E il pensiero viene non a caso da uno degli artisti più importanti della storia della musica, che con ormai più di cinquant’anni di carriera alle spalle così si esprime: “Ci penso parecchio [alle I.A.] e penso che non abbastanza gente ci stia pensando. E sarebbe grandioso essere in vantaggio“.

“Sai, questo è qualcosa che avrà un impatto molto maggiore della rivoluzione industriale o della bomba nucleare. Per cui, se non iniziamo ad anticipare che cosa potrebbe fare, sarà troppo tardi perché è davvero veloce”. Il problema, chiaramente per lui e per virtualmente qualunque altro artista musicale, è che le I.A. si sostituiscano a musicisti, autori e compositori.

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David Guetta sostiene che potrebbero essere un semplice strumento ma sempre manovrato da umani, come i software di composizione digitale e non dissimilmente, prima, dalle chitarre. Ma altri sono più spaventati: davvero le I.A. potrebbero con il tempo arrivare a sostituire i musicisti e gli artisti musicali?

“Molta gente pensa di no; io penso che necessitino solo di algoritmi migliori” continua Gabriel, che evidentemente si conta tra questi ultimi tecnodeterministi. “Quindi, potremmo semplicemente prendere gli algoritmi e ballarci, più che combatterli. [Ma] sfortunatamente penso che né il mio lavoro né quello di nessuno sia al sicuro dalle I.A.

“Per come la vedo, comunque, questo straordinario strumento sta appena entrando in nostro possesso e potremo farci ogni sorta di cose straordinarie, includendo forse – e voglio dire forse – proteggere il nostro futuro“. Che ne pensate? Davvero dobbiamo aver paura delle I.A. a questo livello?

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