Romantiche: Recensione del film di Pilar Fogliati

Dal 23 Febbraio al cinema il primo film scritto, diretto e interpretato da Pilar Fogliati: Romantiche - Finché non ci sbatti la testa. La nostra recensione.

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@Indiana Production @Vision Distribution
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Se vi siete innamorati di Pilar Fogliati grazie ai suoi irresistibili video virali su You Tube, è arrivato il momento di riscoprire tutto il suo irresistibile talento con Romantiche, primo film diretto e interpretato dall’istrionica attrice, e sceneggiato insieme a Giovanni Veronesi.

L’uscita di Romantiche rappresenta di per sé un fatto storico. Pila Fogliati è infatti la prima attrice, il primo volto femminile a inserirsi nella gloriosa stirpe di comici italiani passati dall’altra parte della macchina da presa, diventando protagonisti e autori dei propri film.

Una tradizione inaugurata sostanzialmente da Alberto Sordi nel 1966 con la regia di Fumo di Londra e Scusi, lei è favorevole o contrario? e destinata a trovare il suo apice dalla fine degli anni ’70 con la nuova generazione di talenti comici: Massimo Troisi, Roberto Benigni, Nanni Moretti, Francesco Nuti e naturalmente Carlo Verdone.

È proprio Carlo Verdone il punto di riferimento, la grande ispirazione di Pilar Fogliati, la quale non a caso struttura il suo film in quattro episodi, legati a quattro differenti personaggi femminili, sulla scia dei suoi cult, da Un sacco bello (1980) a Viaggi di nozze (1996).

E fortunatamente, non è solo la firma femminile a rendere Romantiche un film centrato, divertente e leggero, senza perdere quel retrogusto malinconico e amaro che caratterizza proprio la poetica di Verdone, per altro presente all’anteprima romana e pronto a promuovere la prova a pieni voti.

Romantiche: La trama

Protagonista del primo episodio è Eugenia Praticò, palermitana fuori sede d’istanza al Pigneto, impegnata ormai da molti anni a piazzare la sua prima sceneggiatura: Olio su mela. E se le porte del cinema italiano per lei sembrano sempre irrimediabilmente chiuse, la determinazione e l’ostinazione comunque non le mancano.

Uvetta Budini di Raso, giovane erede di una nobile famiglia, ci porta poi al centro di Roma. La sua è una vita di viaggi e weekendoni, apparentemente scollata dalla realtà. Per superare l’ennesima relazione disfunzionale decide di puntare su un’esperienza mai provata, quella del lavoro. Ovvero, una nuova breve avventura, straordinariamente illuminante.

Michela Frezza con il suo negozio di scarpe e i preparativi per il matrimonio ci porta così a Guidonia, nell’hinterland romano. Un breve momento di confusione rischia di mettere a rischio le nozze, ma la nostra brava ragazza non potrà che ritrovare la retta via.

Infine, Tazia De Tiberis ci porta ai Parioli, Roma Nord, i quartieri alti. Coatta a cinque stelle, Tazia è convinta di essere assolutamente padrona della propria vita, dettare le regole e primeggiare in tutto, dalle amicizie alla gestione della sua relazione. Almeno, finché dovrà rendersi brutalmente conto di non possedere la verità su tutto.

Romantiche: Recensione

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Romantiche di Pilar Fogliati riprende così la gloriosa tradizione italiana del film a episodi, legando quattro personaggi diversissimi alla soglia dei trent’anni, che non hanno nulla in comune, a parte rivolgersi alla stessa psicoterapeuta.

E forse l’unico vero limite del film è proprio nella scelta di strutturare l’azione in base a questa formula retrò, a tratti troppo tradizionale e statica rispetto alla realtà contemporanea, che pure la regia cerca di modernizzare con una bella fotografia e la bellissima colonna sonora firmata da Levante.

Per il resto, il talento dell’autrice e protagonista di questa commedia dolceamara è assolutamente innegabile, così come la sua capacità di individuare, fotografare e riprodurre l’umanità tipica delle diverse zone di Roma, dove una lievissima differenza dell’accento corrisponde in realtà a una distanza siderale in termini di background, valori e visione del mondo.

I personaggi più riusciti sono certamente quelli di Tazia e Uvetta, espressione di una romanità di prepotenza e privilegio, due donne convinte di essere assolutamente emancipate, del tutto inconsapevoli di condurre la propria esistenza in conformità a una serie di standard precostituiti.

Luoghi comuni viventi che pure Pilar Fogliati sa interpretare con grazia e perfino affetto, da una prospettiva non giudicante, già che le figure maschili risulteranno quasi sempre le più buffe, vigliacche, inadeguate e risibili.

Come prima prova da regista, sceneggiatrice e interprete, non possiamo allora che promuovere Pilar Fogliati, che si conferma un talento comico assolutamente unico rispetto al panorama italiano: intelligente, brillante e mai volgare. Un talento che speriamo verrà valorizzato ancora attraverso tante commedie, tante nuove prove da autrice.

Romantiche: Il cast

  • Pilar Fogliati: Uvetta, Tazia, Eugenia, Michela
  • Barbora Bobulova: Dott. Ssa Valeria Panizzi
  • Levante: Sè stessa
  • Giovanni Toscano: Sanis Von Plapp Del Pioppo

Romantiche: Trailer ufficiale