La primavera della mia vita: Recensione del film di Colapesce e Dimartino
Al cinema solo dal 20 al 22 Febbraio il primo film di Colapesce e Dimartino: La primavera della mia vita, diretto da Zavvo Nicolosi. La nostra recensione.
Al cinema dal 20 al 22 febbraio c’è un film-evento che farà la gioia di tutti i fan di Colapesce e Dimartino: La primavera della mia vita, diretto dall’amico Zavvo Nicolosi e scritto dagli stessi Antonio Dimartino e Lorenzo Colapesce con Zavvo e Michele Astori, già fido sceneggiatore di Pif.
Dopo il successo di Sanremo 2023, dove Colapesce e Dimartino hanno vinto il Premio della critica con il brano Splash, arriva così la prima incursione del duo siciliano nella Settima Arte, attraverso un esperimento di cinema che ha tutto il fascino dell’opera prima, libera, forse imperfetta eppure totalmente irresistibile.
Il road-movie La primavera della mia vita somiglia infatti alla musica di Colpapesce e Dimartino, che dei loro testi conserva integralmente l’ironia e l’intelligenza, senza escludere un finale dolceamaro che è anche una preziosa, profonda riflessione sulla libertà, l’amicizia e il rispetto incondizionato dell’altro.
La primavera della mia vita: La trama
Lorenzo (Colapesce ) e Antonio (Dimartino) hanno conosciuto il successo con il duo de I Metafisici. Dopo una discutibile hit, Lorenzo morde il freno, stanco della scena indie e determinato a scrivere pezzi più commerciali. Antonio però sparisce nel nulla dalla sera alla mattina, lasciando Lorenzo alle alterne fortune della sua vita milanese.
Dopo tre anni, Antonio torna improvvisamente a contattare Lorenzo tramite la sua agente, Stefania (Stefania Rocca). A quanto pare l’Antico Ordine Semenita, un gruppo new age, ha deciso di finanziare il libro che Antonio e Lorenzo sognavano di scrivere da anni. Ovvero, un volume di testi e fotografie dedicati alle più surreali leggende legate alla Sicilia.
Gli amici ritrovati avranno una sola settimana per completare l’opera. Nonostante Lorenzo stenti a riconoscere il nuovo Antonio, fedele adepto dell’Antico Ordine Semenita, che veste solo di bianco e si nutre solo di semi e sementi, decide di accettare per incassare il lauto compenso. O forse, perché ha ancora bisogno di sapere la verità sulla della loro amicizia.
La primavera della mia vita: Recensione
Dai giganti che avrebbero popolato la Sicilia alla notte dei tempi, fino agli ultimi discendenti di Shakespeare, nato siciliano con il nome di Scuotilancia e quindi emigrato in Inghilterra, a Stratford-Upon-Avon, passando naturalmente per la teiera più grande del mondo, conservata ad Enna, e per i fantomatici sosia di Jim Morrison, tipici dell’entroterra siculo.
Queste e altre leggende popolano La primavera della mia vita, viaggio picaresco illuminato dall’ironia sistematica che è il più autentico marchio di fabbrica del duo Colapesce e Dimartino, pronti a giocare con un cinema leggerissimo capace di attraversare il non-sense e l’emozione, la malinconia e la risata.
Zavvo Nicolosi, già regista dei loro videoclip, realizza così un film che guarda ai road movie di Wim Wenders ma anche all’assurdo secondo Jim Jarmush, accompagnando i due amici in un’avventura che, per usare le sue stesse parole, resta “appena un passo oltre la realtà”.
Se Lorenzo Colapesce veste qui la sua maschera più indolente, cupa e malmostosa, Antonio Dimartino gioca con tutti i cliché del santone illuminato dalla verità. E al posto di un ronzino, i nostri moderni Don Chischiotte e Sancho Panza scelgono una vecchia Ford riverniciata di arancio, soprannominata Lazzaro.
Nel corso del viaggio i nostri eroi incontreranno poi Madame, Roberto Vecchioni, Brunori Sas, Erlend Øye & La Comitiva, perché naturalmente La primavera della mia vita non rinuncia alla sua natura di contemporaneo, surreale musicarello, quel sottogenere che negli anni ’60 portava su grande schermo i vari Morandi e Celentano.
Il risultato è un film pieno di musica e colori, delirante ma carico di autenticità, capace di stupire sequenza dopo sequenza.
La primavera della mia vita è al cinema come uscita evento solo nei giorni di 20, 21 e 22 Febbraio. Che siate o no fan di Colapesce e Dimartino, noi vi consigliamo di non perderlo.