Maneskin, la feroce critica dagli Stati Uniti: “Canzoni riciclate e mediocri”

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Il magazine The Atlantic boccia la musica dei Maneskin: “Questa è la rock band che dovrebbe salvare il rock and roll?”

Ci risiamo. Come inevitabile per qualunque gruppo del loro continuo livello di successo, i Maneskin fanno ancora discutere e si attirano critiche a destra e a manca anche, come in questo caso, da magazine prestigiosi. Che, ritornello che abbiamo sentito di continuo negli ultimi due anni, non cessando di sminuirne il fenomeno mettendolo inutilmente a confronto con la musica rock del passato.

The Atlantic, in un articolo sulla band italiana (da noi ripreso su Open) si interroga sul fenomeno da una prospettiva puramente americana: che, non scordiamoci, è un paese che si arroga il diritto dell’invenzione della musica rock (nonostante Beatles, Queen e molti altri siano inglesi) e vede non di buon occhio chiunque infanghi questa tradizione.

“La popolarità dei Maneskin è un caso o è un segno di un cambiamento più profondo nei gusti mainstream?” ci si domanda nell’articolo. “Questa è la rock band che dovrebbe salvare il rock and roll? Certamente i Maneskin fanno musica con ingredienti molto audaci. Ma il primo album in gran parte in inglese dei Maneskin in uscita venerdì, Rush!, dimostra con forza come in realtà il fascino della band non sia la loro musica”.

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Si sostiene che i Maneskin siano: “Imitazioni di gruppi come la band pop e rock Jet” e che nei testi risiedano: “Timidi tentativi di scioccare e provocare fastidio. Le canzoni dei Maneskin sono chiaramente riciclate, così sfacciatamente mediocri, tanto che l’idea del gruppo che accende una guerra culturale tra rock e pop – e con essa, stereotipi su realtà e falsità, passione e prodotto – sembra nella migliore delle ipotesi tragica“.

Le “coreografie” eseguite dalla band vengono definite “flosce”, e si sostiene che il loro genere di musica segnali come un fenomeno musicale oggi: “Può esplodere nello stesso modo in cui possono farlo le melodie della Disney. Basta un’esposizione televisiva memorabile“. Siete d’accordo anche voi?

Fonte: Open

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