M83: “Faccio fatica con il mondo moderno, non mi piace mostrarmi”

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M83: “Se potessi vivere in una caverna con strumenti musicali, qualche libro e un lettore DVD, sarei felice”

M83, il famoso musicista elettronico francese (Anthony Gonzalez) esprime disappunto per il mondo dei social, di Netflix e delle live streaming. Ne parla in occasione della pubblicazione del suo nuovo singolo, Oceans Niagara, in anticipazione della pubblicazione del suo prossimo album, Fantasy, in uscita il 17 marzo.

Gonzalez, produttore e musicista poli-strumentista nonché unico membro de-facto del progetto M83 fin dal 2004, parla del ritorno alla musica e ai suoni nostalgici e della difficile fuga dal successo, specialmente in seguito alla popolarità del suo famoso album Hurry Up, We’re Dreaming (2011) e del singolo Midnight City.

Spiegando la natura “mostruosa” dell’alter-ego ideato per lui nel video del primo singolo (qui sotto), Gonzalez argomenta: “Oggi come oggi dobbiamo mostrare la nostra faccia, fare selfie e mostrare il nostro ‘vero io’. Volevo [quindi] creare questo mostro con occhi tristi e una faccia brutta, molto lontano dalla vita normale”.

La vita normale mi annoia a morte, sai? Voglio continuare a sognare, voglio continuare ad avere fantasie su mondi che non conoscono e creature che non capisco, e questa è la storia dietro questo disco. Ho fatto un disco senza la pressione di vendere copie. Mi sento estremamente fortunato ad essere nella mia posizione, dove posso fare dischi come questi”.

“Non parlerà al pubblico che ama dischi come Hurry Up, We’re Dreaming o canzoni come Midnight City, ma mi dà piacere in quello che faccio; è molto importante stare lontano dalla pressione delle esigenze commerciali. Questo è come il mondo sta andando: tutti vogliono fare soldi, avere più successo, avere più follower”.

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“Più vedo questo nel mondo, meno voglio avere successo. Potrei vivere in una caverna con solo qualche strumento musicale, qualche libro e un lettore DVD, e sarei molto felice. Non mi piace mostrarmi. Ovviamente è bello avere successo, non lo nego, ma non sono il tipo di artista che sta live ogni giorno sui social media e cerca di mostrare la sua vita personale”.

“In realtà lo trovo molto deprimente e mostra tanta tristezza per me. Ed è importante per me restare coi piedi per terra e non cercare di ottenere troppo come ho fatto con Hurry Up, We’re Dreaming; è stato quasi troppo per me, sai? Forse non lo meritavo, e forse sono solo un piccolo artista indie che vuole fare piccoli album indie”.

Parlando ancora del suo disco, M83 spiega poi che è: “Personale, perché vivo in una bolla dove guardo solo vecchi film, ascolto vecchia musica, leggo vecchi libri. Penso di trovarmi veramente in difficoltà con il mondo moderno ad essere onesto, ho una tendenza a rifiutare tutto ciò che è moderno”.

“Ci sono tante grandi cose sulle nuove forme d’arte, e le nuove band, i nuovi registi; ma in qualche modo sono sempre attratto da cose più vecchie, immagini più vecchie. Può essere una trappola per molta gente ma per me è un modo per proteggermi da questa abbondanza di musica e film e arte che ci arriva ogni giorno. Ho creato questo scudo contro le cose moderne. Come Netflix, per esempio”.

“Non voglio parlare di soldi nella mia musica. Non voglio parlare della mia vita. Voglio solo parlare di mondi dimenticati e sogni e pozioni magiche, e cercare di tenere vivi i miei anni da teenager. Invecchiando, non ho più questa furia di aver successo. Quando hai 20 anni e inizi la tua carriera vuoi solo conquistare il mondo. Questa volta, voglio che il mondo si dimentichi di me“.

Fonte: NME

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