Bojack Horseman: il crudo cinismo della realtà [ANALISI]

Ecco la nostra analisi di Bojack Horseman, una serie che ci mostra con crudo cinismo la realtà

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Bojack Horseman è una serie animata scritta da Raphael Bob-Waksberg e disegnata da Lisa Hanawalt. Lo show, prodotto da Netflix e andato in onda dal 2014 a 2020, è ambientato in un mondo in cui animali antropomorfi e umani convivono insieme. All’inizio ci ritroveremo davanti ad un prodotto esilarante con una forte satira verso il mondo dello spettacolo e in generale per la società odierna. Ma ben presto ci renderemo conto che Bojack Horseman vuole dirci qualcosa di più e lo fa attraverso forti tematiche.

La Trama

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Lo show racconta la storia di Bojack, un cavallo antropomorfo ex star del mondo dello spettacolo caduto nel dimenticatoio, profondamente insoddisfatto della sua vita, che decide di scrivere un’autobiografia per recuperare il consenso del pubblico. Ad aiutarlo in questa impresa, c’è Diane Nguyen, una giovane scrittrice di origini vietnamite brillante e incompresa.

La vita di Bojack è un circolo vizioso tra alcol, droghe e scelte totalmente sbagliate che gli impediscono di essere ciò che desidera: una persona migliore. Nonostante sia un personaggio negativo, cinico e narcisista, riusciamo ad identificarci in lui e a comprendere le sue emozioni, la sua frustrazione. La continua ricerca dell’approvazione altrui rispecchia un po’ la nostra società in cui l’individuo vuole apparire a tutti i costi ed essere accettato. E Bojack non desidera altro che sentirsi apprezzato da chi lo circonda e ha bisogno di essere una persona migliore, di sentirsi migliore.

Le Tematiche:

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Lo show di Raphael Bob-Waksberg affronta temi profondi ed importanti attraverso situazioni comiche o drammatiche. Senza perbenismi di sorta, vengono raccontate tematiche delicate e i personaggi vengono messi di fronte a situazuoni realistiche in cui tutti ci ritroviamo. Questo porta lo spettatore a riflettere e ad indagare sul proprio Io.

  • La depressione: Bojack Horseman offre un ritratto crudo e realistico della depressione e tratta questa tematica con una serie di dialoghi ben realizzati sia tra i personaggi che nella mente dello stesso Bojack.Egli è profondamente infelice, ha la capacità di allontare tutti coloro con cui ha un minimo di interazione e lo fa consapevolmente. Più volte cerca di cambiare, di provare ad essere una persona migliore ma pur volendo cambiare, rimane fermo ad autocommiserarsi. Emerge anche il lato narcisista della persona depressa. I pensieri che si sussegguono nella testa di Bojack sono comuni in questa situazione e si concentrano in modo ossessivo su se stessi ignorando il resto.
  • Nichilismo: Il senso di vuoto e la mancanza assoluta di un significato, dominano l’esistenza di Bojack e degli altri personaggi. Troviamo nel corso della narrazione dialoghi dove si riflette su quale sia il proprio ruolo nell’universo e cosa significhi realmente vivere. Lo show risulta essere profondamente esistenzialista e porta lo spettatore a riflettere, a guardarsi dentro e ad interrogarsi.
  • L’asessualità: Tramite il personaggio di Todd viene data voce all’asessualità, un tema raramente affrontato nel mondo della televisione, ma che in Bojack riesce ad essere chiaro con un’affermazione:Non sono gay! Voglio dire, non penso di esserlo, ma non penso nemmeno di essere etero. Non so cosa sono. Penso che potrei non essere niente.
  • L’aborto: In uno degli episodi della terza stagione, Diane rimane incinta e decide di non continuare la gravidanza dato che non è nei suoi piani. Per errore, pubblicherà un tweet sul profilo della pop star Sextina Aquafina in cui scrive “sto per abortire”. Questo scatenerà un grande dibattito mediatico a cui, come nella vita vera, prenderanno parte per lo più uomini e diranno la loro su un problema che riguarda solo le donne.
  • La ricerca della felicità: Tutti i personaggi di Bojack Horseman sono alla disperata ricerca della felicità, che sia attraverso uno scopo, o trovando un impiego soddisfacente. Quella di Bojack è una ricerca senza fortuna, circondato da una vita vuota, da una casa enorme ma priva di tutto, una vita misera nonostante il successo.
  • Il senso di colpa: La morte di Sarah Lynn ha segnato profondamente la psiche già debole di Bojack ed è uno degli avvenimenti che lo fa sentire realmente una brutta persona superando ogni limite. Afflitto dal vuoto della sua vita, decide di coinvolgere la giovane ex star di Horsin’ Around in una serata all’insegna dell’alcol e della droga, mandando in frantumi il suo percorso di disintossicazione. Dopo essersi sballati per tutta la notte, i due si fermeranno al planetario, dove Sarah Lynn morirà per overdose nel sonno. Questo scaturirà in Bojack una profonda angoscia e un senso di colpa difficile da superare, contribuirà a rendere il suo malessere ancora più intenso.

I Personaggi

In Bojack Horseman i personaggi vengono approfonditi in maniera eccezionale e nel corso della serie ne cogliamo tutte le sfumature. Ognuno di questi ci offre uno spunto di riflessione e attraverso di loro vengono esplorate le più disparate problematiche, dai problemi mentali al rapporto tra carriera e famiglia. Tutto ciò li rende così reali da affezionarci a loro.

Bojack nonostante il suo essere narcisista e negativo, ci spinge, incredibilmente, a sostenerlo e ad accompagnarlo nel suo percorso di accettazione. Inizialmente il cavallo trova difficile accettare di avere un vero problema e da la colpa di ogni suo problema a tutto ciò che lo circonda. Certo, la sua infanzia ha contribuito a renderlo ciò che è. Cresciuto da una madre anafettiva e da un padre assente, è stato un bambino costretto a crescere in fretta e che ha sofferto parecchio. Ma tutto questo non lo giustifica dagli errori che ha commesso nel corso della sua vita, dai problemi che ha causato ad altri personaggi.

Solo alla fine Bojack ammetterà di aver bisogno di aiuto, ma il percorso di riabiltazione non è semplice, non è lineare, anzi, è duro e faticoso e alla fine ci troveremo davanti ad una persona diversa, una persona che ha accettato l’avanzare del tempo. Ma questo non vuol dire che sia diventato improvvisamente una bella persona. Non è arrivato ad un punto d’arrivo, è qualcosa a cui dovrà lavorare ogni giorno della sua vita. Ma la serie non gira tutta intorno a Bojack Horseman. Ci sono episodi in cui il nostro cavallo compare a malapena e vengono approfonditi gli aspetti di chi lo circonda.

Ad esempio abbiamo Diane, scrittrice, giornalista intelligente e acculturata. Una donna che troppo spesso mette in discussione se stessa e gli altri, estremamente autocritica e con un disperato bisogno di fare la differenza, di fare qualcosa di importante e di cambiare il mondo. Diane è anche lei, un personaggio profondo e complesso, la sua essenza si può riassumere in questa breve ma centrata affermazione di Stefani Stilton, superficiale proprietaria del blog Girl Croosh: Il tuo problema è che imponi a tutti, inclusa te stessa, degli standard impossibili da rispettare.

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Per questo Diane si troverà spesso a provare un senso di insoddisfazione e frustrazione, sia nella vita privata che in quella professionale. Diane è stata legata a Mr Peanutbutter, un energico labrador giallo, ‘nemesi’ di Bojack, da cui divorzia nella quinta stagione. Tremendamente ottimista e ingenuo, Mr Peanutbutter può essere considerato l’alter ego del protagonista, anche lui protagonista di uno show ma ancora sulla cresta dell’onda. Gentile e sempre a proprio agio tra la folla, è sempre alla ricerca di svago, sempre pronto a far festa. In apparenza è tra tutti il personaggio più superficiale e più frivolo, ma sotto questa maschera giocosa, si nasconde un’anima più riflessiva e qualche tratto pessimista.

“L’universo è solo un vuoto crudele e indifferente, la chiave per la felicità non è trovare un significato, ma tenersi occupati con stronzate varie fino a quando è il momento di tirare le cuoia”

La lezione di Mr Peanutbutter è di affrontare la vita con leggerezza senza farsi troppi problemi.

Altro personaggio super ottimista è Todd Chavez, un ventiquattrenne che vive a scrocco nella casa di Bojack, sempre pieno di idee strampalate che condivide con Mr Peanutbutter per farne business rivoluzionari. Todd è un buon amico e nonostante Bojack lo tolleri a malapena, cerca sempre di stargli accanto dandogli consigli per portarlo sulla buona strada. Ma sarà proprio l’allontanamento da Bojack che darà una svolta al personaggio, facendone emergere numerose sfaccettature, come l’affrontare la sua asessualità e accettarla.

A far parte della vita di Bojack, c’è anche Princess Carolyn, una gatta persiana, ex agente ed ex fidanzata del cavallo, molto ambiziosa che ha dedicato la sua vita al lavoro. Sempre al telefono e sempre di corsa sui suoi tacchi a spillo, Carolyn sembra non potersi permettere di fallire nel suo lavoro, semplicemente perché è tutto ciò che ha.

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Non è riuscita a costruire la famiglia che voleva perchè non ne ha mai avuto il tempo, ma dopo aver accettato il fatto che non le serve necessariamente un uomo per diventare madre,  decide di soddisfare il suo desiderio adottando Ruthie, un cucciolo di porcospino. Non è stato affatto un percorso semplice e la nostra agente si è sentita spesso inadeguata.  Anche l’essere madre si è rivelato per lei più difficile del previsto. Dover gestire la sua intensa vita lavorativa e occuparsi della piccola Ruthie, non sarà una passeggiata.

Hollyock, che fa la sua apparizione nel finale della terza stagione, viene introdotto come nuovo personaggio principale. Inizialmente, si crede sia la figlia di Bojack Horseman ed un test del DNA rivelerà che i due siano effettivamente imparentanti. Alla fine scoprirà che in realtà è la sorellastra del protagonista, nata dal padre di lui e la sua amante Henrietta. Il rapporto tra i due metterà a nudo molte delle debolezze di Bojack. Lui si rende conto di voler realmente aiutare Hollyhock ma si sente inadeguato in questa nuova situazione e finirà per autosabotarsi e di conseguenza sabotare il rapporto tra i due che poteva essergli davvero d’aiuto.

In conclusione, Bojack Horseman è una serie che solo all’apparenza potrebbe sembrare un prodotto comico e rilassante vista la natura dei personaggi e i disegni con i quali sono stati creati, ma che in realtà nasconde un’analisi profonda, cinica, cruda e spietata di tutte quelle sfaccettature dell’essere umano che fanno così tanta fatica ad arrivare in TV.

Che ne pensate di questa serie? L’apprezzate?

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