Che fine ha fatto Alex Britti? [VIDEO]

Britti
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A inizio millennio era praticamente l’artista più popolare d’Italia, mentre oggi di lui non si sente (quasi) più parlare. Che fine ha fatto Alex Britti?

Una generazione intera, in Italia, è cresciuta con le musiche di Alex Britti. Chitarrista di incredibile talento ma anche autore pop dallo straordinario intuito per le hit. Chi non ricorda i viaggi in gita a scuola con tutto il pulmino a cantare i suoi successi, gli studenti trascinati da soprattutto quell’irrefrenabile “Però mi piaci!”

All’epoca chi ascoltava Britti da ragazzino probabilmente non sospettava e non aveva la preparazione per cogliere il suo grande talento musicale. Specialmente nella tecnica chitarristica che, improvvisa e ipnotizzante, faceva capolino qua e là tra una melodia coinvolgente e l’altra nelle sue hit.

Fin da giovane Britti si dimostra uno strumentista infatti eccezionale, particolarmente versato nel linguaggio del blues, del quale sviluppa tecnica e sfumature nel corso di tutti gli anni ’90 nei locali di Roma. Il suo primo album esce nel 1992 (si intitola come lui) ma passa completamente inosservato.

Dovrà aspettare il 1998 e l’uscita del singolo Solo Una Volta o Tutta la Vita (“Il tempo va, passano le ore…”) per essere notato dal pubblico dell’intera penisola e anzi trovare un successo nazionale travolgente. Il singolo compare, assieme a Mi Piaci, nell’album intitolato It.Pop, oggi da molti considerato fondativo dell’omonimo genere contemporaneo (l’itpop) in voga negli anni ’10.

Con il singolo Oggi Sono Io, sempre tratto dallo stesso album, partecipa a Sanremo nel 1999 e vince nella sezione nuove proposte. E quella stessa estate vince, con Mi Piaci, un altro premio come miglior esordiente al Festivalbar, all’epoca ancora manifestazione ed evento musicale importantissimo dell’estate italiana.

Il nuovo millennio per lui inizia alla grande con la pubblicazione de La Vasca. Un abum trascinato dall’omonimo singolo che gli vale presto un successo ancora più stellare. E la popolarità prosegue sempre nel 2003, con la pubblicazione dell’album Tre. Come singolo esce l’elegante blues pop di 7000 Caffè, che viene presentata ancora a Sanremo.

Negli anni successivi tuttavia l’interesse del grande pubblico nei suoi confronti sembra iniziare a scemare. Forse anche per via della sua decisione di dedicarsi a musiche più blues e di stampo più tradizionale, lontano dai ritornelli pop da radio. Questo non gli impedisce, nel 2006, di presentarsi per la quarta volta a Sanremo ma stavolta senza un buon riscontro.

Nel frattempo continua la pubblicazione di album impegnativi, spesso e volentieri al fianco di valenti musicisti storici della scena blues e jazz internazionale. Nel 2011 si fa notare per Immaturi, brano colonna sonora dell’omonimo film di Paolo Genovese. Col progredire degli anni ’10 suona dal vivo dedicandosi agli standard jazz e blues e a una proposta musicale sempre via via più ricercata.

Nel 2014 si candida come partecipante al Festival di Sanremo, ma stavolta il suo brano non viene selezionato. Compensa l’anno successivo, prendendo parte alla kermesse con il singolo Un Attimo Importante, e arriva undicesimo. In questo periodo collabora con Bianca Atzei e i kuTso, dei quali produce il secondo album, uscito nel 2015.

In anni recenti il successo in classifica gli arride a momenti alterni e anche se non lo si può più considerare uno dei volti più noti della musica italiana, la televisione trova comunque diversi spazi per lui e anche oltre a Sanremo. Già nel 2009, per esempio, aveva duettato con Marco Mengoni in una serata della terza edizione di X Factor, sulle note della sua canzone Oggi Sono Io.

Nel 2017, un po’ più modestamente, partecipa a Celebrity MasterChef Italia (che con la musica non c’entra nulla) e nel 2018 ricopre il ruolo di “professore” nel popolare talent Amici di Maria De Filippi. Tra le sue attività più recenti si contano un paio di collaborazioni fuori genere con Salmo, nel 2020 e 2021, nei brani Brittish e A DIO.

Il suo ultimo album, MOJO (in ascolto qui sotto) è uscito nel luglio di quest’anno ed è il primo della sua carriera registrato come lavoro completamente strumentale. All’album partecipa anche Mike Terrana, storico batterista americano. Britti è insomma ancora bello attivo e seppur non più popolare come un tempo non si stanca di lasciare che la sua chitarra parli per lui, e sempre ad alta voce.

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