Britney Spears sulla conservatorship: “La mia famiglia mi ha gettata via”

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“Era tutto preparato. Mi dicevano che ero grassa ogni giorno. Mi facevano sentire una nullità”

Britney Spears ha condiviso un audio di 22 minuti nel quale si sfoga sui lunghi anni durante la quale si è dovuta sottoporre alla conservatorship imposta dal padre. La cantante imputa la colpa alla sua intera famiglia, accusandola di “averla gettata via” e di averla fondamentalmente tenuta prigioniera di sé stessa per lungo tempo.

Tante sono le forti dichiarazioni che esprime. “Avevo sempre paura di essere giudicata e di essere imbarazzata. Ma ora voglio aprirmi agli altri e cercare di gettare una luce su tutto quanto se chiuque là fuori abbia mai passato tempi tanto bui. Onestamente ancora oggi non so che cosa ho fatto davvero, ma per via della punizione di mio padre non potevo vedere nessuno“.

“Dovete immaginare che nulla aveva senso per me. Letteralmente parlavo con accento inglese a un dottore [per non farmi scoprire] per farmi prescrivere le mie medicine e tre giorni dopo ecco una squadra SWAT in casa mia con tre elicotteri. L’estensione della mia ‘follia’ giocava a gatto e topo coi paparazzi, che ad oggi ancora ritengo sia stata una delle cose più divertenti che ho fatto in quanto famosa”.

Sul controllo esercitato su di lei e sulla conservatorship la cantante dice: “Una donna ha parlato dell’idea a mia mamma e a mio papà e li ha poi aiutati a far succedere tutto quanto. Era tutto preparato. Non c’erano droghe nel mio sangue, niente alcol, nulla. Era un puro abuso. E non ho nemmeno condiviso la metà di quello che è successo”.

“[Mio padre] controllava tutto quello che facevo. Mi ricordo che il primo giorno mi disse: ‘Sono io Britney Spears. Decido io cosa è cosa’. Britney ricorda anche si essere stata costretta di ritorno al lavoro in fretta dopo due settimane d’ospedale, partecipando ad How I Met Your Mother (la ricordate?) e iniziando a registrare l’album Circus (2008).

“Quello che mi ricordo è che dovevo fare quello che mi dicevano. Mi dicevano che ero grassa ogni giorno. Dovevo andare in palestra. Non ricordo di essere mai stata così demoralizzata. Mi facevano sentire come una nullità. E io li lasciavo fare perché avevo paura. Non ho mai fatto nulla [per reagire] e avevo una squadra SWAT che mi arrivava in casa, niente aveva senso per me”.

Britney si lascia andare in un lungo audio-confessione

Non me ne fregava più un cazzo perché non potevo andare dove volevo, non potevo avere le bambinaie che volevo, non potevo avere soldi. Stavo in una specie di cospirazione di gente che affermava di trattarmi come una superstar ma in realtà mi trattavano come un niente”. Britney ricorda anche di aver fatto “quattro tour e mezzo” e parla dell’esperienza negativa della sua residency a Las Vegas.

Sembra che persino rifiutare di eseguire una mossa di danza portasse il padre di Britney a minacciare di levarle ancora più libertà. “Ricordo solo che era tutto così strano. Il giorno dopo mi dissero che mi avrebbero mandata in un istituto. Io piangevo e dicevo ‘Ma perché state facendo questo?'”

Parlando poi del movimento #FreeBritney, cioè dei fan che alla fine hanno portato la cantante a reagire e a riprendere il controllo della sua vita, la cantante dice: “Tutto era molto confuso per me perché c’erano queste persone che lottavano per me in strada ma mia madre e mia sorella non facevano nulla”.

“Per me era come se loro onestamente, segretamente amassero che io fossi quella cattiva, cioè quella incasinata, e a loro andasse bene così. Penso fosse questa la cosa che mi urtava di più. Non potevo elaborare come la mia famiglia ha assecondato la cosa per così tanto. Mi hanno gettata via. Ecco come mi sentivo”.

“Sono onestamente più arrabbiata con mia mamma perché sentivo i reporter che la chiamavano tutto il tempo, facendo domande, e lei si andava a nascondere in casa e non parlava. Mi sentivo come se avessi potuto avere un avvocato in due secondi [ma] ogni volta che prendevo contatto con uno studio il mio telefono era controllato e me lo portavano via”.

“Condivido tutto questo perché voglio che la gente sappia che sono solo umana. Mi sento vittima di queste esperienze e come posso guarirne se non ne parlo? Se siete introversi ed incasinati come me e vi sentite soli, e avevate bisogno di sentire una storia come questa, sappiate ciò: la mia vita è stata tutt’altro che facile, e voi non siete soli“. Una storia allucinante.

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