Già dai primi trailer di gioco i fan accaniti delle piccole creature tascabili erano in visibilio. Dopo la delusione di Spada e Scudo (qui la nostra classifica dei migliori giochi pokemon) e una piccola soddisfazione tornando a Sinnoh con Perla Splendente e Diamante Lucente, in molti attendevamo Pokemon Arceus. Dalle prime dichiarazioni e dalle mille analisi sui trailer e sezioni di gameplay, potevamo notare quanto su alcuni fattori fosse un vero e proprio taglio netto alle tradizioni passate. Digital Foundry lo ha definito “un gioco del 1999”, in molti lo hanno aspramente criticato e in molti lo stanno amando. Com’è quindi l’ultima evoluzione in casa Pokemon Company?
Aspetto tecnico decisamente datato…
Togliamoci subito il dente, a livello puramente tecnico Pokemon Arceus ha evidenti problemi. Questi sono rappresentati principalmente da una modalità di lavoro evidentemente datata. Sotto questo aspetto non possiamo quindi dirci contrari alla dichiarazione di Digital Foundry. Le texture sono basilari e “slavate”, le ombre risultano pixellate, in alcune situazioni ci sono evidenti cali di frame rate (per fortuna sporadici) e l’inquadratura su alcuni personaggi del gioco evidenzia le brutte sfumature dei vestiti. Insomma, lato tecnico, puramente tecnico, Pokemon Arceus incontra diversi problemi (alcuni probabilmente fixabili tramite patch).
Il gioco oltretutto si comporta decisamente meglio in modalità portatile visto che, collegato a dock e televisione, le varie brutture tecniche sono estremamente più evidenti. Alcune di queste risultano fastidiose, seppur non influenti alla fruizione del gioco. Nelle grotte senza illuminazione noteremo uno scontornamento bianco, un aliasing bruttissimo, intorno a pokemon e personaggi. Nei combattimenti contro pokemon sott’acqua si nota una brutta pixellatura per creare un “effetto immersione” decisamente stonato. Insomma, tra texture, aliasing al limite della decenza e sgranature varie, alcune cose fanno storcere un po’ il naso.
… per uno dei migliori giochi dei Pokemon degli ultimi 10 anni.
Ecco, al netto del modus operandi datato e le varie magagne tecniche, abbiamo di fronte uno dei migliori giochi Pokemon di sempre. Dopo un’impostazione specifica durata 25 anni, dalla nascita del primo gioco, con Pokemon Arceus abbiamo la prima vera rivoluzione di gameplay. Il titolo “ruba” alcune feature da altri famosi giochi per renderli funzionali al loro storico sistema di gameplay. Alcuni hanno storto la bocca alla dichiarazione che il gioco implementasse un sistema di mappe alla Monster Hunter invece di un open world nudo e crudo alla Zelda. Sinceramente per noi la scelta è stata più che azzeccata per questo tipo di gioco. Le aree, di proporzioni giuste, danno la possibilità di definire una più precisa crescita di livello di gioco e di progressione senza il rischio di “rompere il gameplay” trovando un sistema di livellamento più veloce (cosa comunque possibile ma più contenuta in questo modo).
Chiariamoci, con la giusta squadra si ha la possibilità di livellare fin troppo velocemente puntando ai pokemon alpha ma il sistema a macro aree aiuta a regalare sempre nuove sfide al giocatore. Proprio i pokemon alpha sono una delle più azzeccate novità del gioco. Niente megaevoluzioni o Gigamax, i pokemon alpha sono nient’altro che le stesse medesime creature della stessa specie ma più massicci e furiosi. Con così poco sono riusciti a inserire un nuovo elemento di gameplay che risulta forse il più azzeccato in assoluto. Questi pokemon possono regalare ottimi momenti di gioco infatti.
Un po’ survival, un po’ action e un po’ a turni.
Pokemon Arceus è a tutti gli effetti un ibrido di gameplay vari. Per la prima volta nella serie il protagonista è parte attiva nel mondo di gioco e non più un mero mezzo di trasporto dei pokemon. L’ambiente di gioco risulta vivo con pokemon neutrali, alcuni addirittura si avvicinano curiosi, e altri aggressivi. Se il protagonista viene colpito più volte di seguito esso sviene e alcuni oggetti vengono persi. Per evitare gli attacchi nemici il giocatore potrà utilizzare la classica fuga correndo oppure la schivata, che rende momentaneamente invulnerabili agli attacchi. Questa deriva action viene poi utilizzata in modo più dettagliato contro i pokemon regali sui quali si dovranno lanciare le sferazen mentre si evitano i furiosi attacchi nemici. In modo graduale queste sezioni di gioco regalano anche un buon grado di sfida (non stiamo parlando di Dark Souls eh ndr) che ci ha decisamente divertito.
L’esplorazione delle aree risulta divertente e viene supportata da un buon level design (cosa che non potevamo dire con Spada e Scudo…) e da un’inventario non più infinito. La borsa del protagonista potrà infatti contenere solo pochi oggetti, seppur è possibile ampliarla man mano. Questo fa sì che ogni volta che partiamo all’esplorazione dovremmo considerare bene cosa portarci dietro. Vero, alcuni oggetti risultano superflui e altri troppo forti (come le bacche che restituiscono 1/3 dell’energia del pokemon) ma il tutto funziona in modo preciso e divertente, soprattutto nella prima metà dell’avventura. La cosa piacevole è che abbiamo utilizzato più revitalizzanti nelle prime ore di Pokemon Arceus che in alcuni giochi completi della serie. Questo per evidenziare quanto il gioco sia stratificato e come anche l’inventario faccia la sua parte in esso.
Casa dolce casa.
Il sistema di combattimento tra pokemon torna però alla modalità a turni. Quando si lancia un pokemon contro uno selvatico oppure nelle sfide contro altri personaggi, il gameplay risulta più classico ma non esente da novità. In alto a destra possiamo trovare la lista di azioni proprio come in Final Fantasy X. Questa è perlopiù indicativa visto che alcune mosse potranno modificarla praticamente in tempo reale. Attacchi ad alta priorità e, soprattutto, i nuovi Attacco Rapido e Attacco Potente, influiranno pesantemente sulla turnazione. Col passare del gioco, per quanto non si possa fare totalmente affidamento a essa, si inizierà a capire meglio come sfruttarla. Gli attacchi rapidi e potenti sono una novità decisamente ben pensata, seppur ci sia ancora qualcosa da ribilanciare proprio sulla priorità dei turni.
Altre novità impreziosiscono, a nostro parere, un gameplay diventato ormai troppo facile e prevedibile. Durante gli scontri contro gli altri personaggi si può notare come il gioco non riferisca più il pokemon utilizzato dall’avversario (una volta sconfitto uno dei suoi) e non chieda più se si vuol cambiare pokemon di conseguenza. Questo apre a scenari decisamente diversi rispetto al passato rendendo il gioco leggermente più difficile. Altra novità assoluta è il fatto che un pokemon possa attaccare anche 3/4 volte di fila in base alla velocità e priorità delle mosse. Insomma, a livello tattico il gioco cambia notevolmente le carte in tavola rispetto al passato.
Tradizione e novità.
Tornando all’aspetto tecnico, è proprio nei combattimenti che il gioco dà il meglio di sé. Se alcuni vestiti sono pixellati, se acqua e esplorazione sono contornati da alcune brutture, i combattimenti sono tra i più curati dell’intera serie. Ogni pokemon ha un proprio moveset ben implementato, le mosse e i mostriciattoli hanno animazioni ben fatte e il tutto risulta piacevole alla vista. Insomma, l’aspetto forse più importante del gioco, oltre alla buona esplorazione, è senz’altro riuscito. Un’altra novità sta nel fatto che le mosse di ogni pokemon possano essere riassegnate a piacere, senza l’ansia di far dimenticare una mossa che poi ci potrebbe tornare utile. In realtà questo risulta anche più coerente con l’idea di addestramento e allenamento di un pokemon.
Pokemon Arceus sarà quindi l’inizio di una nuova era?
Difficile dire se Pokemon Arceus potrà dettare un nuovo standard di gameplay futuro. Sicuramente le novità sotto questo aspetto sono essenzialmente tutte riuscite e il gioco si presenta tra i più divertenti della serie. Se non fosse per le stonature tecniche avremmo davanti un gioco da votazione piena. Si poteva fare di più sotto questo aspetto e qualche miglioria al villaggio principale, decisamente troppo spoglio e basilare nel design, ma a livello puramente artistico e di gameplay il gioco risulta solido e divertente. Da non sottovalutare le ottime musiche e una trama, seppur con dialoghi a volte molto fanciulleschi, estremamente funzionale al gioco dove ogni elemento è sapientemente inserito senza lasciare niente al caso, dai pokemon alpha e quelli regali, alle varie fazioni di gioco e le loro credenze.
Il pokedex, praticamente molto simile a Perla e Diamante per ovvie ragioni, risulta quindi vario e divertente da completare con un endgame che sprona il giocatore a continuare a giocare. La progressione risulta quindi ben calibrata, così come difficoltà ed esplorazione. Hisui risulta quindi una terra viva, anche grazie al ciclo giorno notte e il tempo variabile che cambiano totalmente i pokemon che potremmo trovare in giro sulla mappa.
In definitiva Pokemon Arceus risulta tra i migliori della serie e un ottimo gioco sotto ogni aspetto che non sia quello puramente tecnico. La scomparsa di alcuni oggetti atti a personalizzare i pokemon non rende chiaro cosa Pokemon Company avrà in serbo per un’eventuale componente multiplayer competitiva ma per tutto il resto noi speriamo che Pokemon Arceus funga da base per i titoli futuri. Il poter giocare con questo sistema di gameplay ed esplorazione all’interno dei canoni della serie con decine di allenatori da sfidare, palestre e Lega Pokemon, e un piccolo sogno che teniamo nel cassetto.