Nello spiegare il successo di Euphoria, viene spontaneo provare a tracciare una genealogia del teen drama televisivo – salvo arrendersi di fronte alla sconfinata pluralità di approcci che da sempre hanno definito il racconto adolescenziale.
I ragazzi, soggetti consumatori per eccellenza, bloccati a casa per diverse ore della giornata, rimasero per decenni il pubblico di riferimento principale della tv generalista: l’estensione dell’offerta dedicatagli è ancora oggi senza pari.
In questi anni, il via cavo prima e lo streaming poi hanno reso obsoleti quegli obblighi e paletti legati alla fascia protetta, come anche la dipendenza dai commercials; eppure, la sconfinata proposta dedicata ai liceali americani è rimasta, come anche la visione scandalistica e masturbatoria che sempre più spesso la caratterizza.
La serie di Sam Levinson si pone nel solco di una tradizione cinematografica sorta in USA a inizio anni ’90, sulla scia dei vecchi classici europei; la declinazione del racconto teen in dramma d’inchiesta, in cui la glamourizzazione di vite adolescenziali al limite (a uso dei ragazzi) si sposi alla pornografia del dolore e al sensazionalismo (a uso dei genitori).
Rispetto ai grandi anticipatori Larry Clark e Harmony Korine, in Euphoria le due anime sono ormai indistinguibili: la moderna componente televisiva, estetizzante e patinata, ha dato vita a una sintesi nuova. Ecco dunque dieci film da vedere se avete amato Euphoria!
10 Film da vedere se hai amato Euphoria
Les Enfants Terrible – Jean-Pierre Melville (1951)
Se la ribellione romantica e idealista era il grande focus nella narrazione ottocentesca dell’adolescenza, nel ventesimo secolo il nuovo incubo della classe media immagina una gioventù edonista, incestuosa, ideologicamente nichilista.
Dal dopoguerra ad oggi, questo sottogenere di prodotti giovanilistici (spesso a uso e consumo di quella stessa categoria che vorrebbe condannare) ha subito un’impennata significativa: di questa, Euphoria è solo un punto di arrivo.
Il padre cinematografico di questa produzione resta forse questo primo, straordinario successo di Melville: adattamento da Cocteau, oggi semi-dimenticato, essenziale cromosoma di partenza per due decenni di Nouvelle Vague.
Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino – Uli Edel (1981)
La grande questione della droga entra nel mondo teen soltanto a fine anni ’60: ed è Christiane F.– Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, il grande classico che stravolge finalmente il discorso, piegando l’inchiesta verso la rappresentazione dell’inedito inferno dell’eroina (arrivata al cinema da qualche anno e sdoganata forse da Panico a Needle Park, 1971), e delle nascenti, principalmente europee, sottoculture metropolitane.
Dagli anni ’80 in poi, il connubio adolescenti perduti-droghe più o meno pesanti sarà fondamentale nella mitologia del sottogenere: ad oggi, le due forme di racconto sono ormai integrate in una cosa sola.