Fedez al Primo Maggio: ecco il discorso che ha rischiato la censura

Ecco che cosa ha detto infine Fedez su Lega, ddl Zan e Draghi

Fedez
Credits: Giovanni De Grande / YouTube
Condividi l'articolo

Ecco il contenuto del famoso discorso di Fedez che abbiamo rischiato di non sentire

“È stata la prima volta che mi è successo di dover inviare il testo del mio intervento” esordisce Fedez dal palco del Primo Maggio, al culmine della vicenda che, continua a sostenere, lo ha quasi portato ad una improponibile censura. E d’altra parte i dubbi su quanto avvenuto sono sempre di meno, visto che il rapper ha pubblicato il video della telefonata incriminata.

Per fortuna, alla fine il cantante è stato libero di esprimersi liberamente. Ecco il suo discorso (con video qui sotto): “Buon primo maggio e buona festa a tutti i lavoratori, anche a chi un lavoro ce l’ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa“.

Rivolgendosi al premier Draghi: “Caro Mario, capisco che il calcio è il vero fondamento di questo paese. Ma non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del calcio e dello spettacolo si equivalgono. Non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola. Un progetto di riforma in difesa di un settore decimato dall’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni ’40”.

“Caro Mario, come si è esposto riguardo alla Superlega con grande tempestività, sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo. A proposito di Superlega, due parole per l’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari“. Fedez si riferisce ad Andrea Ostellari, con il quale ha avuto a che dire negli scorsi giorni.

LEGGI ANCHE:  Fedez registra un dominio per le elezioni 2023: il rapper entra in politica?

“Ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, che è stato già approvato alla Camera come il ddl Zan, può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso. D’altronde, Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta alle diseguaglianze”.

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da FEDEZ (@fedez)

“Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa”

Il rapper quindi chiosa riportando una serie di dichiarazioni allucinanti, da lui attribuite all’area leghista. “Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno“, “gay vittime di aberrazioni della natura“, “i gay sono una sciagura per la riproduzione” o “il matrimonio gay porta l’estinzione della razza“.

“Qualcuno, come Ostellari, ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia, rispetto al ddl Zan. Allora guardiamole. Il Senato non ha avuto tempo perché doveva discutere dell’etichettatura del vino, della riorganizzazione del Coni, di indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e, per non farsi mancare nulla, il reintegro del vitalizio di Formigoni“.

LEGGI ANCHE:  Fedez e Ferragni si sono lasciati? Il gossip di Dagospia

“Quindi, secondo Ostellari, probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza“. Così prosegue Fedez, affrontando la questione punto per punto di fronte alla sparuta platea del Primo Maggio.

“A proposito di diritto alla vita, quella del presidente dell’Associazione ProVita, l’ultra cattolico e antiabortista, Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, in questi mesi è stata la prima voce a sollevarsi contro il ddl Zan. Però non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo“.

“Quindi, cari anti-abortisti, caro Pillon, avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia“. Questo il discorso del rapper, infine espresso parola per parola, sul palco del Concerto del Primo Maggio 2021. Che ne pensate?

Fonte: Il Fatto Quotidiano