42 anni di Blues Brothers – La Cocaina e la scomparsa di John Belushi

In un'intervista al The Guardian, Dan Aykroyd ricorda il set di The Blues Brothers, dalla cocaina che indova il set a quella sera in cui Belushi scomparve...

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Dan Aykoryd e John Belushi sono i Blues Brothers.
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A 42 anni dall’uscita di The Blues Brothers, emergono nuovi retroscena direttamente dal set!

Sono passate ormai quattro decadi dall’avvento dei Blues Brothers. Jake “Jolietsi è purtroppo spento troppo presto per vedere le proprie gesta diventare un cult della storia del cinema, bruciato dagli eccessi, consumato dalla droga.

La memoria di quei giorni passati sul set, fortunatamente, vive ancora grazie a Elwood, o meglio, a Dan Aykroyd, e del regista John Landis che, per celebrare i primi quarant’anni del film, hannp deciso di condividere un po’ di ricordi in un’intervista al The Guardian.

Il racconto dell’attore ci dà un quadro estremamente dettagliato di come si muoveva l’industria all’epoca, fra cocaina “legalizzata” ed eccessi. Facciamo ordine e proviamo a navigare nel flusso di coscienza del buon Elwood.

The Blues Brothers e la Cocaina: il crepuscolo di John Belushi

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Jake ed Elwood Blues!

Il fatto che per le riprese del film fosse previsto un “budget per la cocaina” è cosa abbastanza risaputa. Dan Aykroyd scende però nel dettaglio stavolta:

“All’epoca la cocaina era una cosa piuttosto comune. Per alcuni membri della crew notturna, assumere cocaina equivaleva a prendersi un caffé. A me non è mai piaciuta, ma non mi mettevo certo a sindacare sui comportamenti altrui.”

L’uso e, talvolta, l’abuso di sostanze sul set hanno spesso alimentato dicerie sulla condotta di John Belushi, accusato a più riprese di essere la causa dei ritardi manifestati durante la produzione.

Tale versione dei fatti viene però smentita dall’intervistato, che al Guardian difende il suo ex collega. Sebbene ammettendo che la situazione nella sua totalità stesse facendo uscire Landis di testa, Aykroyd non addossa la responsabilità a John Belushi:

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“Stavamo facendo uscire Landis di testa. A volte non sapeva nemmeno se ci saremmo presentati sul set dopo i party notturni. Ma John Belushi era un professionista, non si sarebbe mai assentato.”

Purtroppo, man mano che le riprese procedevano, la dipendenza si insinuò sempre più profondamente in John Belushi, divorandolo a poco a poco, fino al tragico finale che tutti conosciamo. Ecco come il regista John Landis ricorda la discesa dell’attore sul set di The Blues Brothers:

“Durante le riprese, John divenne dipendente dalla cocaina. La coca ti fa bere, e bere ti fa assumere ancora più coca. Arrivava gente sconosciuta e gli dava la cocaina, era difficile tenerli lontani. Ci ha quasi rimesso la vita durante le riprese.”

“La cosa più tragica è che durante Animal House era presente al 100%, mentre durante The Blues Brothers, nei momenti migliori, era al 75%. Lui però è eccezionale e la gente non se ne accorge.”

La scomparsa di John Belushi

Blues Brothers
The Blues Brothers

Un altro aneddoto sulla follia di quel set, vede come protagonista proprio John Belushi. Come raccontato da Akroyd, una notte l’attore scomparve. In molti raccontarono l’episodio come figlio della dipendenza da droghe, ma Elwood ci svela una dinamica del tutto diversa…

“Non era fatto, aveva semplicemente fame e non c’era niente di commestibile sul set. Non riuscivo a trovarlo da nessuna parte. Alla fine ho notato una strada che dal parcheggio conduceva verso un quartiere vicino e l’ho imboccata.”

Dan Ayjroyd si avventurò quindi alla scoperta del vicinato, finché qualcosa non attirò la sua attenzione:

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“Il quartiere era completamente buio, tranne che per un’abitazione. Busso dunque alla porta e chiedo: ‘Mi scusi, siamo nel mezzo delle riprese e abbiamo perso uno degli attori’. Il ragazzo mi risponde: ‘Oh, Belushi? È arrivato circa un’ora fa, ha razziato il frigo e poi si è schiantato sul divano.’ “

The Blues Brothers, la vendetta del Blues e il testamento di John

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Twistin’, shake it shake it shake it shake it baby!

Nonostante le difficoltà, John Landis ha un rapporto profondissimo con il film. Un’opera che testimonia l’amore di Dan Aykroyd di John Belushi per il Blues, un testamento spirituale e artistico.

“The Blues Brothers testimonia l’infinita passione di John e Dan per il Blues. Hanno sfruttato la propria popolarità per focalizzare l’attenzione sulla musica soul. Ne sono orgoglioso, e credo che sia un film veramente folle.”

“Ci sono motivazioni diverse che possono spingerti e fare un film, e il successo dello stesso può essere letto su più livelli. Dal punto di vista di Dan, che voleva mettere al centro il genere musicale, fu un enorme successo. Ne ha riportato indietro tutte le leggende, come se fosse una loro vendetta.”

Col senno di poi, non possiamo che concordare con John Landis. The Blues Brothers centra il punto, consegnandoci un cult insuperabile e una colonna sonora difficile da eguagliare. Uno dei film della vita.

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Fonte: The Guardian