La critica di David Fincher al suo Zodiac

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David Fincher è stato ascoltato dall’Empire che, per i suoi trent’anni, ha voluto raccogliere 17 domande da rivolgere al regista e la critica a Zodiac. Le ha richieste direttamente ai fan, inserendosi nell’iniziativa Empire 30.

L’intero articolo era già stato pubblicato a dicembre 2019 ma soltanto questo mese una copia digitale ha dato modo a chi aveva perso la cartacea di recuperare quella famosa intervista.

Il regista in alcune domande è sincero e autocritica le proprie opere, tra cui anche il suo capolavoro Zodiac. Lo stesso ha voluto ribadire che per il suo capolavoro aveva materiale per far uscire un film dalla durata di cinque ore ma:

“A causa del formato abbiamo dovuto restringere, andando successivamente a bloccare la durata a 2 ore e 45 minuti. Chiaramente ciò ha fatto sì che venissero escluse moltissime cose che avrebbero meglio caratterizzato i personaggi. A causa di questo taglio il film non è uscito profondo quanto avrebbe potuto essere se fosse stato ad esempio una serie tv”. 

Fincher poi va ad elogiare il formato televisivo spiegando che proprio grazie alle serie tv è possibile caratterizzare un personaggio poiché c’è più tempo per lasciarlo esprimere.

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Spiegando anche che prendendo uno scrittore come Chuck Palahniuk, dove i suoi personaggi sono così ben caratterizzati e profondi. Un’ottanta per cento dei suoi libri potrebbe tranquillamente diventare materiale da mini serie.

Lo stesso regista si va a schierare contro le opinioni di altri cineasti che hanno gridato al capolavoro quando hanno finito di vedere il suo thriller. Ad sempio il collega Del Toro, il quale ha dichiarato in una recensione sui social che:

È stato uno dei migliori film che abbia avuto memoria di vedere ultimamente.”

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