Stephen Collins, dietro Settimo Cielo una schifosa storia di pedofilia

Stephen Collins si è fatto conoscere al grande pubblico grazie al suo ruolo in Settimo Cielo: ma la carriera dell'attore si è interrotta quando ha ammesso di aver abusato sessualmente di tre minorenni

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Stephen Collins è stato a lungo il volto di Settimo Cielo. Nella serie televisiva che accompagnava le mattinate estive di Italia 1, l’attore interpretava Eric Camden.

Un padre di famiglia comprensivo e amorevole, Eric Camden era anche il punto di riferimento della comunità, un pastore che accoglieva chiunque avesse un problema, giovani e adolescenti compresi. La sua porta era aperta a tutti e, nell’immaginario collettivo di coloro che seguivano la serie, Stephen Collins era molto simile al personaggio che aveva portato sul piccolo schermo.

Faccia pulita e sorriso sempre caloroso, Stephen Collins è un attore statunitense classe 1947 che nella sua carriera ha lavorato in grandi produzioni come lo Star Trek di Robert Wise o Blood Diamond, film di Edward Zwick con Leonardo DiCaprio.

Stephen Collins: un mostro terribile

La sua carriera, sia cinematografica che televisiva, è però ferma al 2013. Nell’Ottobre del 2014 il dipartimento di polizia di New York avviò un’indagine su Stephen Collins a seguito di una registrazione audio in cui una voce maschile – presumibilmente quella dell’attore – ammetteva di aver abusato sessualmente di un minore. L’inizio dell’indagine portò anche un rappresentante della polizia di Los Angeles a dichiarare a mezzo stampa che Collins era sotto indagine per lo stesso motivo già dal 2012, quando la sua carriera aveva cominciato a rallentare.

L’indagine portò molto presto a una risoluzione. Nel Dicembre del 2014, a soli due mesi dall’inizio delle indagini newyorkesi, Collins concesse un’intervista a People, in cui ammise i suoi reati. Nella sua dichiarazione, l’attore ha detto:

Quarant’anni fa ho fatto qualcosa di terribilmente sbagliato che rimpiango profondamente. Qualcosa che sto cercando di espiare da allora. E ho deciso di affrontare pubblicamente tutto questo perché due mesi fa alcune testate giornalistiche pubblicarono una registrazione fatta dall’allora mia moglie Faye Grant, durante una sessione di terapia matrimoniale confidenziale che ha avuto luogo nel Gennaio del 2012. La sessione è stata registrata senza che io o il terapista ne fossimo a conoscenza e senza il mio consenso.

Riguardo questa registrazione illegale, Stephen Collins ha dichiarato che fosse una manovra dell’ormai ex moglie che voleva ottenere un accordo migliore per il divorzio su cui stava già lavorando. L’attore, infatti, disse che subito dopo la seduta, Faye Grant lo prese da parte, dicendo di aver registrato la sua ammissione di pedofilia e di averlo ricattato per fargli firmare i fogli dell’accordo. La Grant ha sempre negato questa versione dei fatti, accontentandosi di commentare con un diplomatico: spero che Stephen ottenga l’aiuto di cui ha chiaramente bisogno.

Qualche riga più avanti, Collins continua spiegando che nella registrazione aveva descritto eventi che ebbero luogo 20, 32 e 40 anni prima. L’intervista con People doveva dunque essere il suo tentativo di far sì che il pubblico conoscesse la verità. O almeno una sua versione.

Stephen Collins ammise di aver avuto una condotta sessuale inappropriata con tre ragazze minorenni nel 1973, nel 1982 e nel 1994. Tuttavia, nel tentativo di difendersi dall’accusa di essere un pedofilo, in un’intervista con Katie Couric andata in onda su ABC News, l’attore ha dichiarato: non sono assolutamente attratto, fisicamente o sessualmente, dai bambini.

Nonostante questa sua premessa, Stephen Collins ha raccontato uno dei suoi incontri del tutto sbagliati con quella che definì una giovane donna e che invece aveva solo 10 anni, mentre lui ne aveva già 25. Ha detto:

Era venuta per stare qualche giorno con me e con la mia pirma moglie. E dopo che mia moglie andò a dormire, io e la ragazza ci fermammo a vedere insieme la televisione. A quel punto ho preso la sua mano e l’ho mossa di modo che lei potesse toccarmi in modo inappropriato. Mi resi conto che era appena successo qualcosa di incredibilmente sbagliato, qualcosa che non mi sarei potuto rimangiare. E penso… penso che siamo rimasti seduti lì. Senza muovere un muscolo, davvero. E dopo quelli che penso fossero 45 secondi, presi la sua mano e la rimisi a posto. Aspettai un paio di minuti, perché non sapevo cosa dire o cosa fare, e poi lasciai la stanza.

Il suo comportamento del tutto inappropriato è stato spiegato dallo stesso Stephen Collins come: una combinazione di mancanza di forza di volontà e arroganza, quel tipo di arroganza che hai a 25 anni. Inoltre, per spiegare il suo atteggiamento, ha dichiarato:

È qualcosa che ha a che fare con qualcosa che mi è accaduto quando ero un bambino. Non che sia una scusa, perché non ci sono scuse. Ma c’è stato qualcuno nella mia vita che quando avevo dieci anni. Una donna più grande. Si mostrava a me seminuda o completamente svestita. E penso che questo possa aver distorto la mia percezione di modo che io … cioè, io non ho mai sentito di essere stato molestato. Quella parola non è mai passata nella mente di quel bambino dai 10 ai 15 anni. È stata un’esperienza molto intensa e penso che, ad un certo punto, nel mio cervello c’è stata l’equazione “be’, non è niente di terribile. È una persona di cui mi fido che sta facendo questo”. Non le sto dando la colpa, sia chiaro. Ma penso che questo possa aver distorto il modo di pensare di quel giovane uomo

Riguardo al suo essere pentito e alla possibilità di chiedere scusa alle vittime dei suoi abusi, Stephen Collins dichiarò di aver chiesto perdono ad una di loro:

Ho avuto l’opportunità di farlo con una di queste donne, 15 anni dopo. Mi sono scusato e lei è stata estremamente gentile. Tuttavia, quando ho saputo che il mio essere diretto riguardo questi discorsi avrebbe potuto rendere le cose più difficili per loro, aprendo vecchie ferite, ho deciso di non avvicinarmi alle altre due donne.

Una storia marcia, che non ha bisogno di ulteriori commenti.

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