Tupac: i migliori film e documentari sul rapper

Moriva 23 anni fa Tupac Shakur, cambiando per sempre le sorti dell'hip-hop. Il principe del rap veniva colpito da 4 colpi di pistola il 7 settembre

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Tupac: Resurrection (2003)

Un documentario struggente, nel quale la finzione dello schermo permette di trascendere la morte e riportare in vita i propri cari. Così sotto la guida della madre del rapper, Afeni Shakur, nel 2003 venne realizzato questo documentario che, nuovamente, celebra la vita.

Questa volta è lo stesso Tupac a raccontarsi, grazie all’enorme quantità di materiale rilasciato nelle sue numerose interviste. La sua prosa scorrevole, organizzata, introspettiva, è l’unico filo conduttore di questo documentario autobiografico. La sua voce che racconta il mondo del rap, cosa lo aveva generato e cosa aveva creato, lo fanno ulteriormente rimpiangere come attore. Non sarà un caso se Tupac: Resurrection corse agli Oscar nel 2005 come miglior documentario.

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Tupac: Il caso è aperto (2018)

Docu-serie in 6 puntate, Il caso è aperto è un lavoro recentissimo. Mischiando immagini di repertorio e interviste inedite ha cercato di apportare il suo contributo alla ricerca della verità. E anche se l’assassino resta senza un volto, in effetti ci sono stati dei risvolti interessanti.

Nell’ultima puntata, possiamo ascoltare un’importante rivelazione dalla voce di Duane Keith Davis. Lo zio di Orlando Anderson, da sempre principale sospettato, ha affermato che è stato proprio quest’ultimo ad uccidere Tupac, confermando la ricostruzione che vuole l’omicidio come vendetta della rissa avvenuta fuori dall’MGM Grand Las Vegas. Nonostante questa versione non sia poi stata confermata da evidenze giudiziarie, resta un elemento notevole in una storia piena di menzogne.

City of Lies – L’ora della verità (2018)

Per concludere la nostra carrellata, è indispensabile citare City of Lies, ultima pellicola di Brad Furman. Torna ad essere centrale il punto di vista di Russell Poole, interpretato da un Jhonny Depp in pieno stato di grazia. La ricerca della verità si fa disperata, maniacale, ma rimane impossibile inchiodare l’assassino di Biggie. La morte di Tupac è inserita quindi in un quadro più complesso, ma di certo non in una posizione marginale.

Un mosaico di eventi dove trovano spazio diverse narrazioni collaterali. Più che un mosaico, un Labirinto, dove si perdono i confini tra giusto e sbagliato, e tutte le parti chiamate in causa sono ugualmente responsabili. È quindi molto precisa la caratterizzazione del periodo storico. Orde di poliziotti corrotti, il monopolio discografico di Suge Knight e la faida tra East e West Coast sono la scacchiera in cui Tupac e Notorious B.I.G. sono le pedine, vittime di meccanismi più grandi di loro.

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