(Una) Vita di Franco Battiato: il Maestro si racconta

Temporary Road, pubblicato lo scorso dicembre, è l'occasione in cui Franco Battiato ha deciso di raccontarsi, ripercorrendo le tappe più importanti della sua carriera e vita.

Franco Battiato
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Franco Battiato, dal Gotha della musica italiana, si guarda alle spalle.

Una strada lunghissima e piena di successi l’ha portato alla consacrazione. Oggi però decide di parlare della sua storia, delle sue scelte e del presente. Le sue parole sono una chiave di lettura preziosa della scena musicale italiana e dello stato in cui versa oggi. L’opportunità di ragionare insieme a lui è preziosa almeno quanto la sua musica, che da anni è capace di colpire e affascinare ad ogni nuovo ascolto.

L’ultima imponente opera inedita di Battiato è del 2014. Joe Patti’s experimental group ci riportò, con piacere, allo spirito più sperimentale e magmatico del maestro. Un album interamente strumentale, fatto solo di ricerca, di suoni elettronici. La curiosità e la novità, a cui Battiato ha consacrato la sua poetica, sono proprio ciò che secondo lui manca oggi alla musica italiana:

<<Gli italiani, tendenzialmente non amano le scommesse, preferiscono ascoltare sempre la stessa canzone piuttosto che avventurarsi su un terreno di novità>>.

Questo, secondo Battiato, è dovuto al livello musicale a cui siamo stati abituati:

«Oggi il livello medio della musica pop mi appare bassissimo. Ciò che si ascolta e si vede in certi talent show è patetico. Per fortuna ci si può sempre rifugiare in certi geni del passato i quali, ogni volta che si ascolta qualche loro composizione, ci ricordano che la musica è un ponte tra la nostra realtà apparente e il divino».

Uno dei principi del pop, certamente uno di quei “geni” di cui lui stesso parla, si scaglia contro i talent show, che propinano modelli sempre uguali e senza lo spirito della vocazione musicale. Un’artista che certamente sa cosa significa essere famoso, ma allo stesso tempo consapevole che quella celebrità va conquistata col tempo, e che porta con sé la problematica gestione della popolarità.

Quella fama consacrata da La voce del padrone nel 1981 lo portò a mettere in discussione tutto ciò che aveva creato. Alla domanda riguardo come avesse vissuto quel momento lui risponde «Non bene, volevo mollare tutto». Una crisi del genere poteva trovare conforto solo nella tranquillità, che gli venne regalata dall’insuccesso de L’arca di Noè, che contiene l’immortale Voglio vederti danzare. Così Battiato ritrovò un suo equilibrio e la spinta a continuare a comporre

Una testimonianza preziosa

Sugli scaffali dallo scorso 6 dicembre, Temporary Road – (una) Vita di Franco Battiato è la lunga intervista condotta da Giuseppe Pollicelli, omonima del docufilm sul maestro del 2013. Nel volume questi e tanti altri spunti di riflessione dalla vita, dall’occhio e dall’orecchio del maestro. Leggere la modernità attraverso un grande protagonista del passato ci permette di cogliere come sia mutato il rapporto tra arte, artista e pubblico. E di trarre le nostre conclusioni.

(Fonte: IlSole24Ore)

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