Band in Italy – 3 ascolti fondamentali per conoscere gli Zen Circus

Zen Circus - tre ascolti per conoscere una delle band più importanti della scena rock italiana.
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Gli Zen Circus sono uno dei gruppi più interessanti del rock alternativo Italiano.

Come ogni settimana nella rubrica Band in Italy torniamo a parlare della buona musica italiana, focalizzando la nostra attenzione sulle band nostrane che hanno caratterizzato gli ultimi anni della storia musicale del nostro paese.

Anche per gli Zen Circus gli ascolti saranno tre.

1. Un brano pubblicato nei primi anni di attività.

2. Un singolo rappresentativo, scelto sull’intera discografia.

3. Una canzone dell’ultimo album per evidenziarne la dinamica evolutiva.

Gli Zen Circus nascono a Pisa nel 1994, dalle idee punk rock del giovanissimo musicista Andrea Appino. Nel corso degli anni si alternano nella formazione diversi musicisti. Il consolidato trio vede al suo fianco il bassista e corista Ufo e il batterista Karim Qqru.

Per circa un decennio la band propone brani in inglese. Dal disco Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo del 2005 iniziano invece a scrivere anche canzoni in italiano, raggiungendo subito ottimi risultati.

I testi delle canzoni degli Zen sono taglienti, divertenti e innovativi. Sono molti i temi trattati da Appino e compagni con liriche intelligenti e mai banali. Questo emerge chiaramente in canzoni come Figlio di puttana, Vent’anni, L’amorale, Nati per subire, L’anima non conta.

La musica è un mix energico di punk, folk e rock che accompagna con estrema profondità i testi. La voce di Appino è caratterizzata da un timbro particolare e riconoscibile che contribuisce a rendere uniche le canzoni del gruppo.

Andiamo ora ad ascoltare le tre canzoni scelte per rappresentare la band.

1. Aprirò un bar – Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo (2005)

“io la testa ce l’ho mica come questi qua,

buoni solo a fare tardi loro,

ma dove cazzo andate voi, la vita mica è un libro sai”

Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo è il quarto album in studio degli Zen Circus, ma è il primo a presentare alcuni dei testi in italiano. Ispirato alla figura del novantenne punk Nello, che ben rappresenta lo spirito della band, il disco contiene canzoni e spunti molto interessanti.

Tra i brani da ascoltare troviamo L’amico immaginario, I bambini sono pazzi e Fino a spaccarti due o tre denti.

“aprirò un bar in centro

Sarà pieno gente, gente ormai morta dentro

e mentre tu, tu verrai a bere il tuo tempo io, io guadagnerò.”

Aprirò una bar non è altro che una splendida e divertente parodia di Vasco Rossi. Per Vasco il Roxy bar era il nostalgico punto di ritrovo affascinante cantato in Vita Spericolata. Per gli Zen Circus diventa invece semplicemente il modo di fare soldi mentre gli altri bevono e perdono tempo. Una caricaturale visione cinica della vita, presentata in una canzone semplice, dal ritornello forte e orecchiabile.

2. Andate tutti affanculo – Andate tutti affanculo (2009)

Al cinismo più bieco e posato 

tipo quello da cantautorato 

Esser stronzi è dono di pochi 

farlo apposta è roba da idioti”

Andate tutti affanculo è un album sorprendente. Pur essendosi dedicati alla scrittura in lingua italiana da pochi anni, gli Zen riescono ed essere convincenti e divertenti. Anche musicalmente il miglioramento rispetto agli esordi è ben percepibile.

L’album è una sequenza di brani memorabili come L’egoista, Vecchi senza esperienza, Gente di merda, Canzone di Natale.

“A chi critica, valuta, elogia 

figli di troppo di madre noiosa 

L’arte è pensiero che esce dal corpo 

né più e né meno come lo sterco”

Andate tutti affanculo nella sua versione in studio dura circa otto minuti. Una lunga ma coinvolgente parte strumentale si alterna magistralmente con un testo dall’enorme forza comunicativa.

3. Non voglio ballare – La terza guerra mondiale (2016)

Sono io, sono io o forse eri tu 

In un salotto bene, non ricordo più 

Gente che non lavora ma che viaggia sempre”

La terza guerra mondiale è l’ultimo album degli Zen Circus, pubblicato nel 2016. Un disco dal contenuto molto attuale, dal punto di vista dei temi trattati. Ne è un esempio evidente la canzone Zingara – Il cattivista. L’album dimostra che la band toscana è maturata molto nel corso degli anni, raggiungendo grandi traguardi anche in termini di successo di pubblico e di critica.

Tra le canzoni più interessanti troviamo Ilenia, L’anima non conta e La terza guerra mondiale.

“Ricordi si parlava anche per sette ore 

Qualche sigaretta, nudi sul balcone 

La perfida Albione, il Marocco e l’henné”

Non voglio ballare è una delle migliori canzoni degli Zen. Il suo punto di forza è certamente il testo, caratterizzato da molteplici sfumature e da un’atmosfera di tormento e disillusione in grado di colpire e coinvolgere l’ascoltatore. Immagini e descrizioni precise rendono semplice immedesimarsi e sentirsi parte della canzone stessa.

Con questo stile moderno e indipendente gli Zen Circus sembrano già proiettati verso il futuro e il nuovo singolo Catene, pubblicato in attesa del prossimo album ne è la conferma.