Edda – Intervista un po’ folle all’autore milanese

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Abbiamo avuto il grande piacere di incontrare, prima da Colapesce e, in serata, al sorprendente concerto del Retronouveau, Stefano Rampoldi, in arte Edda.

Edda nasce artisticamente alla fine degli anni ’80 come cantante dei Ritmo Tribale, storica band seminale nel mondo del rock italiano, con cui ha realizzato cinque dischi e centinaia di concerti. Poi una lunga pausa dalla musica e dalla vita sociale. Una crisi personale, anni difficili, droga, comunità di recupero. Tutto sviscerato nelle canzoni che comporranno il suo primo disco solista. uscito nel 2009, Semper Biot.

Un debutto scarno e lancinante, un diario intimo che sa di doloroso miracolo. Numerosi gli ospiti, tra cui Mauro Pagani al violino, e tanti gli ammiratori illustri di questo disco, da Vinicio Capossela a Manuel Agnelli. Osannato dalla critica come uno dei dischi più puri degli ultimi anni. Anche Daria Bignardi l’ha voluto ospite nel suo programma L’Era Glaciale, dove il cantautore ha saputo raccontare il suo universo con spiazzante sincerità. Parte un tour lungo un anno, durante il quale Edda ha, tra le altre cose, condiviso più volte il palco con gli Afterhours, duettando con loro il suo brano Milano. Semper Biot viene candidato al Premio Tenco come “miglior esordio dell’anno”.

Otto anni e tre dischi dopo, spaziando dal rock essenziale al rock più puro, fino al pop, arriva l’ultimo album Graziosa Utopia insieme all’ennesima conferma unanime e positiva da parte di tutta la critica musicale italiana.

I live di Edda sono un’esperienza. Sempre profondamente autocritico e sempre profondamente dissacrante porta sul palco un’energia contagiosa. Riesce a trasmettere sia nelle canzoni più intime, sia in quelle più energiche, tutto il suo vasto mondo di emozioni pure, la sua ricerca costante, il suo dolore.
Il coinvolgimento è totale e i musicisti che lo accompagnano rendono lo spettacolo ancora più emozionante dimostrando la grande esperienza maturata nel corso degli anni.

Un consiglio: non perdetevelo.

Nasci nel 2008 come youtuber. Quasi dieci anni dopo, quattro album di cui l’ultimo Graziosa Utopia. Ci racconti questa tua Graziosa Utopia?

Non sapevo neanche cosa fosse il computer. Fortunatamente mi affiancava un ragazzo più giovane che ha fatto tutto lui. Ma perchè l’ho conosciuto? Per Karma. Perchè sono qui? Per Karma. Perchè la tua ragazza ti tradisce? Per Karma.
Graziosa Utopia l’ha fatta lui (Luca, bassista, tastierista e arrangiatore. ndr).
Io scrivo le canzoni, metto chitarra e voce, neanche la batteria, fa tutto lui.

Comunque lo scopo è diventare ricchi e famosi, più dei The Giornalisti, più dei Gazelle. Vorrei essere un sex symbol, più di Corona. Poi saremo contenti, faremo dischi, soap opera etc.
Andiamo avanti così: io scrivo due canzoni, loro le suonano, Luca le arrangia, freghiamo i soldi ai promoter e va bene così.
Fra un po’ daremo la parola a Luca, che già trema. Poi, sul palco, quando mi giro a guardarlo prima di suonare, tremo io perchè so quello che sta per succedere.

Sin dall’album di debutto ti sei messo a nudo, già dal titolo – Semper Biot. Quanto c’è ancora da scoprire di Edda?

Non c’è niente da scoprire. Siamo tutti un po’ ricchioni, questo si sa. Siamo tutti uguali.
Poi io, prima che cantante di musica leggera sono un Hare Krishna. Avevo una carriera da Hare Krishna. Ero in pole position per essere un devoto già 35 anni fa. Ero a Londra, vivevo senza soldi nel quartiere più bello di Londra. Vivevamo nella villa di George Harrison. Avevo soltanto un tovagliolo di fronte ai gioielli e quando c’era freddo un cappottino.
Poi un tizio dei tempi dei Ritmo Tribale mi manda questa cassettina con dei pezzi che avevamo registrato all’epoca. E io ascoltavo e mi dicevo: “Però, che bella la musica..”
Complice questa cassetta ho abbandonato tutto e sono tornato in Italia a fare il cantante, un fallimento continuo. Ma ora facciamo il disco nuovo e facciamo il culo a tutti.

Dai Ritmo Tribale, agli Hare Krishna fino ad ora, da solista, qual è stato il tuo rapporto con la musica?

Diciamolo, sono abbastanza un cane a suonare ma suono con dei musicisti molto bravi.
Però non so, so scrivere le canzoni. Tranne nel periodo 96-2009. In quel periodo mi sono sempre fatto, ero alla scoperta delle droghe.
In verità avrei voluto fare il chitarrista ma sono troppo scarso. Mi sarei solo limitato a cantare, ma nonostante sbagli tutti i tempi, Luca mi costringe a tenere la chitarra sul palco.

[Interviene Luca] Stefano continua a ripetere che il disco l’ho fatto io, ma non è esattamente così. Magari l’ho prodotto e arrangiato, ma le canzoni sono le sue.

Ho fatto un anno di tappezzeria. Quando io suggerivo qualcosa, neanche mi ascoltavano e io ci ho sofferto molto. La prossima volta ascoltami. Vogliamo parlare della voce? Non si sente! Ma io dico, sti ricchioni! Mi hai rovinato il disco!
Non è possibile che Tommaso De Crescenzo, là il cantante dei The Giornalisti live canta così, e poi sul disco è pazzesca. No dai, ho molto rispetto di chi ha successo.
Però la voce nel mio disco fa cagare! E io vi considero colpevoli di questa cosa!

E per quanto riguarda la voce qual è l’album che preferisci?

Diciamo che mi fanno abbastanza cagare un po’ tutti. Parlando dei live però, esclusa qualche canzone un po’ più ostica, la maggior parte riescono. Sono divertenti da suonare. Questo è l’obiettivo per il prossimo album, sarebbe già un grandissimo traguardo avere brani eseguibili bene in live.

Per esempio Un pensiero d’amore è un pezzo che live mi fa vedere i sorci verdi, mi mette in soggezione.
[Da qui in poi comincia uno svarione allucinante ed esilarante di Edda]
Faccio io le domande a voi ora. Chi è vegetariano?

[Nessuna mano alzata] Tutti ricchioni! Ad esempio Cracco.. chi non vorrebbe essere come Cracco? Torni a casa ti fai due uova con le quaglie, fai un sacco di soldi. Ecco, io vi dico: questa persona si sta rovinando la vita, la sta rovinando a voi che volete fare le sue ricette, ma si sta facendo un karma di merda. Non avete idea di quali inferni dovrà affrontare. Ma poi perchè lo fa? Magari pensa che gli sta andando bene. Soldi, fama.

Ma voi dovete diventare vegetariani perchè io lo sono e nella prossima vita sarò Michael Jackson e me ne potrò sbattere di tutti! Krishna è buono ma quando si incazza si nasce in Corea del Nord invece che in Corea del Sud. Siccome non costa niente essere vegetariani, diventatelo. Fate i bravi, tanto moriamo tutti, e poi lì son cazzi. Voi non sapete cosa succede ma io lo so perché sono più intelligente di voi, ho letto tanto etc.
E non lo so, ora volete darmi dei soldi?
Per esempio tu sei vegetariana? No, però sei molto meglio di me. Questo mi fa venire dei dubbi. Forse sto dicendo delle cazzate, ma io riferisco quello che mi dicono.
Però la mucca non si tocca, mangiatevi fra di voi al limite.

Volete sapere cosa succede dopo la morte?

Volete sapere quanti anni ha l’anima? Sedici. E di che forma è? Rotonda! Ora io non so più niente, sono trentacinque anni che mi dicono che mi basta sapere che sia rotonda.

 

A cura di Peppe Giorgianni