Le migliori copertine del nuovo millennio

Secondo la redazione della Scimmia.

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Is This It – The Strokes (2001)

L’artwork del primo album degli Strokes è stato realizzato dal fotografo Colin Lane, e ritrae l’allora fidanzata di Lane (o meglio, ne ritrae il fondo schiena). La foto è stata scattata in un’impeto di ispirazione dopo che la ragazza era uscita nuda dalla doccia, ed ha richiesto dieci scatti per riuscire bene. Anche il guanto che la ragazza indossa pare che si trovasse sul luogo per puro caso.

La spontaneità e la sensualità dell’immagine fanno da contrappunto alla semplicità e alla durezza del suono degli Strokes, i quali già con il loro primo album volevano recuperare un suono rock più puro ed accattivante.

Nell’ edizione americana dell’album, pubblicata nell’ottobre 2001, l’artwork è stato sostituito con un’immagine molto particolare: tracce di particelle subatomiche in una camera a bolle. La decisione venne presa dallo stesso Julian Casablancas, cantante del gruppo, per paura della reazione dei gruppi conservatori americani alla vista del sedere della ragazza.

(a cura di Andrea Campana)

Copertine
Genere: Indie Rock
Anno pubblicazione: 2001

 

The Divinity of Oceans – Ahab (2009)

Per il loro secondo album, i tedeschi Ahab usano il quadro La Zattera della Medusa, del pittore fancese Théodore Géricault.
Le tonalità cupe e salmastre del Doom a tema nautico degli Ahab si combinano alla perfezione con la fredda luminosità dei colori dell’opera.
L’album è un concept basato sul naufragio della Baleniera Essex nel 1820.
Dopo essere stati affondati da un capodoglio, i 20 membri dell’equipaggio sopravvissuti rimasero in balia del mare per 95 giorni. Costretti al cannibalismo per poter sopravvivere, solo 8 tornarono a casa.

(a cura di Piero Ercolani)

Copertine
Genere: Doom
Anno pubblicazione: 2009