Il dibattito sulla crisi demografica italiana torna sotto i riflettori internazionali. Tra le voci più risonanti c’è ancora una volta quella di Elon Musk, che ha scelto X – la piattaforma da lui guidata – per commentare l’andamento delle nascite nel nostro Paese. Le sue parole, già espresse in più occasioni in passato, hanno riacceso la discussione su un tema che in Italia è ormai considerato una vera emergenza nazionale.
L’ultima presa di posizione del magnate sudafricano è arrivata dopo la pubblicazione, da parte dell’account DogeDesigner, di un video accompagnato dai dati più recenti sul calo delle nascite nel nostro Paese. Il post sottolineava come “il tasso di natalità in Italia è sceso al minimo storico di 1,13 figli per donna, con solo 370.000 bambini nati l’anno scorso, il numero più basso dal 1861. Gli esperti avvertono che questo declino sta peggiorando e non mostra segni di ripresa, creando una seria sfida per la futura popolazione italiana”.
Elon Musk ha ripreso il contenuto, aggiungendo un breve ma incisivo commento: “l’Italia sta scomparendo”. Nessun ulteriore approfondimento, soltanto una frase che ha immediatamente catalizzato l’attenzione dei media e degli utenti, alimentando discussioni online e offline.
Non è la prima volta che Elon Musk si esprime sulla demografia italiana. Già alcuni anni fa aveva puntato i riflettori sul drastico calo delle nascite, richiamando dati e analisi diffusi dall’ISTAT. La preoccupazione per l’invecchiamento della popolazione non è un’eccezione nelle sue dichiarazioni pubbliche: Musk considera da tempo la denatalità una delle minacce più sottovalutate per il futuro delle società avanzate.
Padre di numerosi figli – Elon Musk, papà di 14 figlii, come spesso ama ricordare – si è dichiarato più volte favorevole a politiche che incentivino la natalità, sostenendo che la sostenibilità demografica sia un fattore imprescindibile per il progresso economico e tecnologico.
Parallelamente alle sue frequenti prese di posizione su temi globali, Musk continua a lanciare nuovi progetti. Tra questi spicca Grokipedia, una piattaforma che mira a proporsi come alternativa a Wikipedia, basata sull’intelligenza artificiale sviluppata dalla sua società xAI. Nonostante l’ambizione del progetto, le prime reazioni hanno sollevato perplessità e critiche, soprattutto riguardo all’affidabilità dei contenuti e alla possibile concorrenza diretta con le enciclopedie collaborative tradizionali.