Arriva l’Albo degli Influencer: ecco tutte le regole

L’AgCom istituisce l’Albo degli influencer: regole, obblighi e sanzioni per i creator con oltre 500mila follower o un milione di visualizzazioni mensili.

chiara ferragni, influencer
Credits: Instagram/ Chiara Ferragni
Condividi l'articolo

Una grande svolta per il mondo degli influencer

Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp

Negli ultimi anni, il mondo dei social network ha dato vita a un’intera galassia di nuove professioni. Tra queste, quella dell’influencer è forse la più discussa e influente. Da semplice passione per la condivisione di contenuti, è diventata un vero e proprio lavoro, capace di generare profitti e – oggi – di richiedere anche un riconoscimento formale. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) ha infatti compiuto un passo storico: la creazione di un Albo ufficiale dedicato agli influencer.

Con questa iniziativa, l’AgCom introduce regole precise per chi opera professionalmente nel mondo dei social media. L’iscrizione all’Albo diventa obbligatoria per una specifica categoria di content creator, selezionata in base alla loro portata online.

L’obbligo, infatti, non riguarda tutti gli influencer, ma solo chi raggiunge una determinata soglia: almeno 500mila follower oppure un milione di visualizzazioni mensili su piattaforme come TikTok, Instagram e YouTube. Si tratta dunque dei cosiddetti “medi e grandi influencer”, ovvero coloro che esercitano un’influenza significativa sull’opinione pubblica digitale.

LEGGI ANCHE:  Influencer cinese mangia una vespa viva [VIDEO]

Questo passo segna un cambiamento sostanziale nel modo in cui la figura dell’influencer viene considerata a livello istituzionale. Il modulo di iscrizione online, già disponibile sul sito del Garante, rappresenta il primo atto concreto di questa rivoluzione.

La motivazione alla base dell’iniziativa è chiara: l’AgCom intende monitorare chi genera un forte impatto comunicativo, considerandoli a tutti gli effetti fornitori di servizi audiovisivi. Di conseguenza, tali soggetti dovranno rispettare le stesse regole che valgono per i media tradizionali, in particolare per quanto riguarda trasparenza, tutela dei minori e correttezza pubblicitaria.

Attraverso l’Albo, l’Autorità potrà intervenire direttamente in caso di violazioni, garantendo un ambiente digitale più sicuro e regolato. L’iscrizione comporta l’accettazione di un codice di condotta, che definisce in modo chiaro ciò che è ammesso e ciò che non lo è.

Gli influencer registrati dovranno attenersi a un insieme di norme pensate per rendere i contenuti più etici e trasparenti.
In particolare:

  • sarà vietata la pubblicazione di contenuti che danneggino o coinvolgano minori;
  • non saranno tollerati messaggi che incitano all’odio, alla violenza o alla discriminazione;
  • i creator avranno l’obbligo di segnalare eventuali contenuti dannosi;
  • scatterà un divieto assoluto di pubblicità occulta e di violazione del diritto d’autore;
  • dovrà essere sempre dichiarato se foto o video sono stati modificati tramite intelligenza artificiale o software di editing.
LEGGI ANCHE:  Influencer si filma mentre pulisce una tomba di notte

Un altro punto centrale riguarda il rispetto della dignità delle persone e la verifica delle fonti: gli influencer dovranno assicurarsi che le informazioni diffuse siano attendibili e correttamente attribuite.

La procedura di registrazione è stata semplificata al massimo. L’influencer deve compilare la domanda online, fornendo:

  • i propri dati anagrafici;
  • i link ai profili social principali;
  • un domicilio digitale o una PEC;
  • una copia del documento d’identità, o, nel caso di un’azienda, del rappresentante legale.

Con questi pochi passaggi, si completa l’iscrizione all’Albo. Tuttavia, chi rientra nei parametri ma sceglie di non iscriversi rischia sanzioni e possibili indagini per irregolarità.

L’introduzione dell’Albo degli influencer apre una nuova era per la comunicazione digitale. L’obiettivo dell’AgCom non è solo quello di regolamentare, ma anche di costruire un rapporto di fiducia tra pubblico e creator, ponendo un argine alle fake news e alla pubblicità ingannevole.

Che ne pensate?