Greta Thunberg prigioniera picchiata e costretta a baciare la bandiera israeliana: le testimonianze

Greta
Credits: Israel Foreign Ministry/Reuters via The Guardian
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Altri membri della Flotilla fatti prigionieri dagli israeliani hanno testimoniato sui trattamenti aggressivi e umilianti riservati a Greta Thunberg, fermata assieme al resto della flotta: “Hanno trascinato Greta per i capelli davanti ai nostri occhi, l’hanno picchiata, l’hanno costretta a baciare la bandiera israeliana”

Greta Thunberg prigioniera di Israele, assieme agli altri attivisti della Global Sumud Flotilla, ha subito trattamenti umilianti da lei stessa riferiti agli ambasciatori e al ministro degli esteri svedese e testimoniati inoltre da diversi altri presenti. Greta, per cominciare, ha subito disidratazione e malnutrizione, ha sviluppato degli sfoghi causati dalle cimici ed è stata fatta sedere su superfici dure per lunghi periodi di tempo.

Non è tutto. Secondo l’attivista turco Ersin Çelik: “Hanno trascinato Greta per i capelli davanti ai nostri occhi, l’hanno picchiata, l’hanno costretta a baciare la bandiera israeliana. Le hanno fatto ogni cosa immaginabile, come avvertimento per gli altri”. Il giornalista italiano Lorenzo D’Agostino ha aggiunto che la Thunberg è stata “avvolta in una bandiera israeliana ed esposta come un trofeo“. Greta sarebbe anche stata costretta a fare delle foto tenendo delle bandiere, probabilmente sempre di Israele.

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Il team legale italiano che rappresenta la Flotilla ha confermato che i prigionieri, non solo la Thunberg, sono stati lasciati “per ore senza cibo e acqua” con l’eccezione di “un pacchetto di patatine dato a Greta da mostrare alle telecamere”. I legali riportano anche abusi verbali e fisici sui prigionieri. Questa è la seconda volta che la giovane attivista svedese è stata arrestata nel suo tentativo di intervenire per dare visibilità alla strage in atto a Gaza, solo che questa volta si è portata dietro molta più gente.

Anche in Italia, come abbiamo visto, le proteste hanno interessato tutto il paese particolarmente nella giornata di venerdì, nel tentativo di lanciare un segnale forte al governo e alle istituzioni per chiedere un intervento politico significativo a sfavore di Israele e a favore della pace. Nel frattempo, sembra che nell’impresa sia riuscito Donald Trump, le cui proposte per un cessate il fuoco e per la restituzione degli ostaggi sarebbero state accettate da Hamas. Aspettiamo di vedere cosa succederà.

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Fonte: The Guardian

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