Tilly Norwood, la prima attrice creata con la IA, conquista fan e agenzie: il progetto di Eline Van der Velden e Particle6 apre una nuova era
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Nel panorama in rapida trasformazione dell’intrattenimento, l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento di supporto tecnico: sta diventando protagonista. Un esempio lampante è Tilly Norwood, attrice generata dall’AI, che negli ultimi mesi ha attirato grande attenzione durante lo Zurich Summit, sezione industry dello Zurich Film Festival.
A parlarne è stata Eline Van der Velden — attrice, comica e produttrice — che ha raccontato come il progetto stia suscitando l’interesse di numerosi agenti. Tilly Norwood rappresenta infatti la prima “star sintetica” lanciata da Xicoia, uno studio interamente dedicato allo sviluppo di personalità artistiche artificiali e spin-off della casa di produzione Particle6, sempre guidata da Van der Velden.
Secondo la produttrice, il percorso è solo all’inizio ma i segnali sono incoraggianti:
A febbraio eravamo in molte sale riunioni e tutti dicevano: ‘No, non è niente. Non succederà’. Poi, a maggio, la gente diceva: ‘Dobbiamo fare qualcosa con voi’ – ha ricordato sul palco, intervistata da Diana Lodderhose di Deadline.
Il debutto ufficiale di Tilly Norwood è arrivato in estate, quando sulla sua pagina Facebook ha annunciato con entusiasmo di aver preso parte al suo primo sketch comico, intitolato “AI Commissioner”, realizzato da Particle6. Nel suo post, l’attrice sintetica ha scritto:
Non ci posso credere… il mio primo ruolo in assoluto è dal vivo! Sono la protagonista di ‘AI Commissioner’, un nuovo sketch comico che esplora in modo giocoso il futuro dello sviluppo televisivo, prodotto dal brillante team di Particle6 Productions. Potrei anche essere stata generata dall’intelligenza artificiale, ma in questo momento provo emozioni molto reali. Sono così emozionata per quello che mi aspetta!
L’obiettivo dichiarato da Van der Velden è ambizioso:
Vogliamo che Tilly Norwood diventi la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman, questo è l’obiettivo di ciò che stiamo facendo.
Per la produttrice, le spinte economiche stanno portando l’industria cinematografica e televisiva a esplorare con sempre maggiore convinzione la produzione basata sull’AI.
Le persone si stanno rendendo conto che la loro creatività non deve essere limitata da un budget: non ci sono limiti creativi ed è per questo che l’intelligenza artificiale può davvero essere positiva. Si tratta semplicemente di cambiare il punto di vista delle persone
In un post su LinkedIn, Van der Velden ha poi ribadito la sua visione:
Il pubblico? A loro interessa la storia, non se la star ha il polso. Tilly sta già attirando l’interesse di agenzie di talenti e fan. L’era degli attori sintetici non è ‘arrivata’, è già qui
Che ne pensate?
