Questa la tattica adottata da Pattinson nel 2008 per spaventare una stalker insistente: “Mi sono semplicemente lamentato di tutto nella mia vita e lei non è mai tornata”
Forse il protagonista di Baby Reindeer, Richard Gadd, avrebbe potuto imparare qualcosa da Robert Pattinson. La buttiamo sul ridere, chiaramente, ma c’è da dire che questa storia sull’attore di The Batman è certamente spassosa, specie se si pensa a quanti e quali problemi lo stalking può causare e specie alle persone famose.
Neanche a parlarne poi con un divo come lui, celeberrimo e amatissimo specie dal pubblico femminile fin dai tempi di Twilight ed elevatosi nel frattempo ad attore di fama mondiale con le collaborazioni con registi come David Cronenberg, Christopher Nolan, Robert Eggers e Bong Joon-ho.
Prevedibile, quindi, l’ossessione di una fan che già nel 2008 a quanto pare attendeva Pattinson fuori dalla porta del suo appartamento, proprio come la Martha di Baby Reindeer, anche per settimane. E cosa fece l’attore per liberarsi di lei? Anziché chiamare la sicurezza o farla allontanare, la invitò fuori a cena.
Che era quello che lei voleva, o credeva di volere: infatti, una volta a tavola, Robert iniziò semplicemente a lamentarsi di TUTTO, distruggendo la concezione idealizzata che lei aveva di lui. “Mi sono semplicemente lamentato di tutto nella mia vita, e lei non è mai tornata. La gente si stufa di me in, tipo, due minuti”.
La storia sembra far ridere ma fa anche pensare: Pattinson ha in seguito riflettuto su come, anziché un confronto diretto, a spaventare la fan sia stato proprio il suo cercare di essere sé stesso – umano, imperfetto e sì, noioso. Che è come, in fondo, tutti noi siamo, al di là del successo che possiamo avere nella vita.
Fonte: Wasted
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