Parla Olivia Munn
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Nel corso della sua carriera, Olivia Munn non ha mai esitato a parlare apertamente delle ingiustizie subite nel mondo dell’intrattenimento. Tra comportamenti scorretti sul set, tentativi di sabotaggio e abusi di potere, l’attrice ha spesso dovuto combattere non solo per i ruoli che le spettavano, ma anche per la propria reputazione. Le sue recenti rivelazioni al podcast Armchair Expert di Dax Shepherd, riportate da The Daily Beast, gettano nuova luce su un episodio poco noto accaduto durante le riprese della serie The Newsroom targata HBO.
Secondo il racconto di Olivia Munn, un regista con cui ha collaborato durante la produzione della serie avrebbe cercato di ostacolarla professionalmente dopo alcuni contrasti avvenuti sul set. L’uomo, di cui non viene fatto il nome, avrebbe cercato di danneggiare la sua immagine presso uno studio cinematografico, con l’intento evidente di ostacolare la sua carriera.
C’era una trama in cui il mio personaggio e quello di Tom Sadoski si frequentavano e si innamoravano – ha spiegato la Munn. [Il regista] continuava a cercare di costringermi a portare avanti quella trama solo dalla mia parte. Lui mi chiedeva: ‘Puoi guardarlo e sorridere?’ E io: ‘Perché è così impegnata?’ Oppure: ‘Puoi fermarti e coccolarlo o flirtare con lui?’ Oppure: ‘Puoi dargli un bacio?’ E io: ‘Siamo nel bel mezzo delle riprese’
Le tensioni emerse sul set hanno avuto conseguenze anche fuori dalle riprese. Olivia Munn ha raccontato che, tempo dopo, un suo collaboratore le ha riferito che quel regista stava parlando male di lei a uno studio, descrivendola come “difficile” e “combattiva”, e accusandola ingiustamente di arrivare sempre in ritardo.
Ero sulla linea di un metro per il film quando il mio manager mi chiama e mi dice: ‘Ehi, otterrai la parte. Ma prima, credo che ci sia un altro regista che conoscono e dice che in The Newsroom eri sempre in ritardo e molto combattiva’ – ha detto Olivia Munn. Vivevo a sette minuti da lì. Non sono mai stata in ritardo.
Ho pensato: ‘So chi è’. Lui stava solo di attaccarmi. E ho detto ai miei rappresentanti: ‘Per favore, ditelo ai registi’. E poi ho comunque ottenuto la parte. Ma ricorderò sempre che, proprio a causa dei nostri conflitti su come approcciavamo un ruolo, voleva rovinarmi le possibilità di ottenere qualsiasi altra parte
Questa non è la prima volta che Olivia Munn denuncia comportamenti tossici o abusi nel suo ambiente professionale. Nel 2017 aveva coraggiosamente accusato Brett Ratner di molestie sessuali, rivelando al Los Angeles Times che il regista si era masturbato davanti a lei nel suo trailer durante una visita al set del film After the Sunset, nel 2004.
L’anno successivo, durante la lavorazione di Predators (2018), Munn informò la 20th Century Fox che il regista Shane Black aveva dato un piccolo ruolo nel film a Steven Wilder Striegel, suo amico ma anche molestatore sessuale condannato. Dopo la denuncia pubblica di Olivia Munn, Black si scusò pubblicamente.
La battaglia dell’attrice per la trasparenza e la sicurezza sui set è continuata anche in tempi più recenti. In un’altra intervista, rilasciata nel podcast Reclaiming all’inizio dell’anno, ha raccontato di aver rifiutato un accordo riservato da milioni di dollari, offerto da uno studio per mettere a tacere un episodio “traumatico” avvenuto durante la produzione di un film.
Che ne pensate?