A cura di Sara Tersigni
Parliamo de La Trama Fenicia
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Analizziamo nel dettaglio il nuovo film di Wes Anderson, La trama fenicia, da poco arrivato nelle sale
A cura di Sara Tersigni
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È uscito nelle sale cinematografiche italiane, precisamente il 28 maggio, il nuovo film di Wes Anderson, La trama fenicia in cui spicca ancora una volta, il suo stile inconfondibile, fatto principalmente di attenzione minuziosa per i dettagli tecnici.
La pellicola si concentra infatti, in modo quasi esasperante sull’estetica con colori prevalentemente pastello, outfits curati in modo preciso, grazie soprattutto al coinvolgimento della costumista italiana Premio Oscar Milena Canonero, capace di realizzare dei look specifici per ogni personaggio, diversi movimenti di macchina in grado di ipnotizzare il pubblico e renderlo quasi non curante della trama e il suo modo originale di porre gli attori davanti alla macchina da presa, come fossero dei manichini rigidi con emozioni celate e con la parlantina pronta.
Zsa-zsa Korda (Benicio del Toro) è uno degli uomini più ricchi d’Europa, soggetto a mille attentati da parte dei suoi nemici, l’ultimo riguarda un disastro aereo in cui, ancora una volta, sopravvive quasi indenne. A seguito di questo episodio decide di nominare come unica erede, per occuparsi dei suoi affari, la figlia Liesl (Mia Threapleton), novizia che sta per diventare suora e con cui, per giunta, non parla da sei anni.
Zsa-zsa decide quindi di coinvolgerla nel suo ultimo piano che prevede un viaggio d’affari, con tappe in luoghi differenti, insieme al suo precettore Bjorn (Michael Cera). Per l’intera avventura, perché di questo si tratta, ciò che viene messo in primo piano è il rapporto padre-figlia tra Zsa-zsa e Liesl, attraverso dialoghi sarcastici e apparentemente freddi, ma che saranno comunque in grado di mostrare l’affetto nascosto in profondità.
Inoltre, l’elemento comico viene fornito attraverso il personaggio interpretato da Michael Cera, con il suo atteggiamento da nerd un po’ goffo che spara battute simpatiche, rendendo il viaggio ancora più carino e godibile.
La trama fenicia sembra una sorta di commedia familiare particolare, a tratti divertente con l’aggiunta di scene in bianco e nero che sembrano staccate dal resto del film ma che in realtà sono pertinenti, andando a rappresentare un paradiso giudiziario, dove si discutono i comportamenti di Zsa-zsa. Questa è una metafora dei suoi pensieri, dei sensi di colpa, dei rimorsi e delle accuse non veritiere, a detta sua, fatte durante gli anni, che vengono trasformate in immagini e mostrate durante l’intera narrazione in modo quasi teatrale.
Come precedentemente detto, la parte davvero fondamentale de La trama fenicia è quella estetica; infatti, tra le accortezze che Wes Anderson mette in mostra, c’è un’altra particolarità: alcune sequenze ricordano quadri famosi, come per esempio Zsa-zsa all’interno della vasca da bagno con una profonda tristezza sul volto, molto simile a La morte di Marat di Jacques-Louis David, con la differenza che Zsa-zsa sembra morto internamente mentre Marat lo è effettivamente.
La casa del protagonista, per di più, è piena di opere d’arte appese alle pareti, ma non opere realizzate apposta per il film ma capolavori già esistenti (presenti, infatti un Renoir e un Magritte). All’interno de La trama fenicia è l’arte la vera protagonista in cui emerge sia l’espressionismo astratto che il surrealismo, rendendo il tutto meraviglioso da guardare.
Non bisogna dimenticare poi che La trama fenicia ha un cast d’eccellenza. Oltre gli attori protagonisti già citati, ci sono anche i conosciutissimi Scarlett Johansson, Bill Murray, Tom Hanks, Benedict Cumberbatch, Willem Dafoe, Bryan Cranston, Jeffrey Wright, Charlotte Gainsbourg, Alex Jennings, Stéphane Bak, Jason Watkins, F. Murray Abraham, Donald Sumpter e Scott Shepherd, che fanno piccole apparizioni ma comunque valide.
Infine, un ulteriore particolare che riesce a donare quel tocco di magia è dato sicuramente dalle varie colonne sonore che accompagnano la narrazione, in cui risaltano i nomi dei compositori Ludwig van Beethoven, Igor Stravinsky e Alexandre Desplat.
La trama fenicia è un film, dunque, che vale la pena guadare, in cui sarete immersi in un ambiente artistico pieno di luce e colore, in grado di farvi rimanere incollati allo schermo!