Pedro Pascal: perché ci piace così tanto

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Non mentite: anche voi amate Pedro Pascal. Qualunque cosa fa funziona, e il suo carisma ci cattura di ruolo in ruolo, sempre di più. Ecco perché si può tranquillamente definire il più amato attore di questo 2025

Pedro Pascal è ovunque. Sui red carpet più esclusivi, nelle interviste più virali su YouTube, TikTok, Instagram (dove ogni suo sorriso diventa meme), prossimamente in sala come leader dei Fantastici 4 e naturalmente sulle copertine delle più importanti riviste di spettacolo internazionali da Variety a Vanity Fair passando da Esquire. Ma perché ci piace così tanto Pedro Pascal? E per quale motivo, non essendo un attore esordiente, proprio ora?

Il fascino dell’antieroe ricco di empatia

Nato in Cile e cresciuto negli Stati Uniti, Pedro Pascal è esploso in tarda età rispetto agli standard dell’industria cinematografica. Dopo anni di ruoli secondari, ha trovato la fama con Oberyn Martell in Game of Thrones proseguendo poi una gloriosa carriera sul piccolo schermo con Narcos, The Mandalorian e in ultimo The Last of Us.

Tutti ruoli iconici in cui ha interpretato personaggi complessi, feriti ma profondamente umani. Pascal non interpreta mai l’eroe perfetto, bensì figure che lottano conto le proprie contraddizioni, ed è forse proprio per questa sua estrema vulnerabilità che risulta così magnetico ed affascinante. Se vogliamo prendere d’esempio anche un ruolo sul grande schermo che incarna perfettamente questo identikit basti pensare al suo generale Acacio nel sequel del Gladiatore (2024) di Ridley Scott.

In un’epoca in cui il pubblico è sempre più sensibile all’autenticità, Pedro Pascal si distingue per la sua umanità fuori dal set, ride di sé stesso, si commuove nelle interviste, ha un rapporto profondissimo con la sua famiglia e con la comunità LGBTQ+ (la sorella è una donna trans e lui da sempre la sostiene con forza) e sui red carpet ha bisogno che qualcuno gli tenga la mano per farlo tranquillizzare. In un mondo dominato da ego e facciate impeccabili Pascal appare reale, fragile come noi.

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Il sex symbol anti-machista

C’è qualcosa di rivoluzionario nel modo in cui Pedro Pascal è diventato un sex symbol. Non ha il fisico scolpito di Chris Hemsworth né la giovinezza e lo stile di Timothée Chalamet, eppure è desiderato e amato da pubblici molto diversi. Pedro attrae tanto la madre di famiglia spettatrice generalista quanto la ragazza studiosa di 23 anni appassionata genuinamente di cinema pop.

Questo grazie alla sua mascolinità diversa, protettiva, affettuosa, ironica e delicata. Il soprannome “daddy of internet” non è solo un meme: rappresenta un ideale di uomo che sa prendersi cura di te, ma senza paternalismo o sfumature tossiche. Il suo stile, spesso giocoso e queer-code (basti pensare ai suoi stravaganti outfit sia casual che eleganti) parla ad un’epoca in cui i codici di genere sono fluidi. Anche per questo riesce a piacere e ricevere apprezzamenti da qualsivoglia genere.

Il suo futuro nei Fantastici 4 e il cinema indipendente

L’industria non è rimasta indifferente al fenomeno Pascal, e dopo aver dominato qualunque piattaforma di streaming è pronto a ripetersi al cinema. A partire dal suo ingresso nel mondo Marvel Disney nei panni di Reed Richards, leader dei Fantastici 4. La scelta non è casuale, la Casa delle idee ha bisogno di rinnovare la narrazione e l’attore cileno porta con sé una carica umana e drammatica che mancava all’interno del MCU. Oltretutto, quale ruolo se non il padre di famiglia può essere migliore per il nostro Pedro?

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Al contempo egli non si limita a blockbuster di larga distribuzione, ma accetta anche progetti minori come la commedia romantica sull’intreccio a tre con Chris Evans e Dakota Johnson della A24, Materialist. Film in cui non ha il ruolo del padre di famiglia ma abbraccia più il suo lato sexy.  Pellicola già uscita negli Stati Uniti che da noi arriverà nel mese di settembre.

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Il potere dell’umanità

In un’epoca satura di contenuti e di superuomini, Pedro Pascal si distingue (oltre che per il suo talento) per la sua capacità di mostrarsi vulnerabile creando così connessione con il pubblico. Difficile pensare ad un attore che oggi riesca a commuovere, divertire, eccitare e sedurre sempre con la stessa naturalezza. Il suo volto è diventato simbolo di una nuova idea di star, tanto imperfetta quanto potente.

Il fatto che Pedro Pascal sia ovunque non è solo un’esagerazione mediatica, è il riflesso di un bisogno collettivo. In un mondo di relazioni senza affetto, fredde, con uomini e ragazzi sempre più opinabili serve una figura così dolce a cui aggrapparsi. In un mondo in cui tutti commettiamo errori serve una figura così fragile in cui rispecchiarsi. In un mondo così cinico e artificioso serve la realtà dell’attore cileno. Pedro Pascal è per tutti, non solo un attore ma una risposta culturale.

A cura di Michele Scarperia

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