In molti sono rimasti insoddisfatti dalla seconda stagione di The Last of Us, e sicuramente ha diviso i fan molto più della prima. Ecco cosa ne pensiamo noi
The Last of Us è una serie televisiva statunitense ideata da Craig Mazin e Neil Druckmann. È stata trasmessa il 15 gennaio 2023 dall’emittente televisiva statunitense HBO e in Italia, è uscita su Sky Atlantic e in streaming su Now TV, a partire dal giorno seguente, il 16 gennaio. È un adattamento televisivo del videogioco omonimo, creato dallo stesso Neil Druckmann e Bruce Straley, uscito nel 2013.
Fin dal suo rilascio, The Last of Us si è rivelata un successo. Accolta e apprezzata non solo dai fan del videogioco ma anche da chi non ne era a conoscenza. La sua popolarità non è data solo dalla sceneggiatura ma anche dalle interpretazioni brillanti dei due protagonisti, Bella Ramsey, nei panni di Ellie e Pedro Pascal, in quelli di Joel. Sono presenti però alcune differenze tra la prima e la seconda stagione.
La prima, con un totale di nove episodi, rimane molto fedele al videogioco. Lo spettatore assiste al tortuoso viaggio di Ellie e Joel per arrivare alle Luci, un gruppo di sopravvissuti alla pandemia globale che spera di utilizzare il DNA di Ellie, essendo immune, per creare un vaccino contro l’infezione dal fungo Cordyceps, responsabile della devastazione umana.
Durante il viaggio lo spettatore osserva il rapporto tra i due protagonisti, il loro affezionarsi l’uno all’altra e le infinite barriere emotive di Joel, costruite dopo la morte di sua figlia Sarah, che Ellie riesce a far crollare, insinuandosi nel suo cuore. Tutto questo viene rappresentato attraverso colpi di scena, combattimenti per distruggere gli infetti, lotte per la sopravvivenza e dialoghi all’apparenza freddi ma che nascondono una dolcezza disarmante.
Nella prima stagione di The Last of Us lo spettatore è estremamente coinvolto, non c’è spazio per la noia, a differenza della seconda. Il coinvolgimento non riguarda solo l’emotività ma anche il modo in cui vengono sviluppate le scene. C’è addirittura una puntata in particolare in cui vengono introdotti Frank e Bill, due uomini la cui storia d’amore è in grado di sciogliere anche i cuori più duri. E sono collegati alla narrazione, in quanto Bill diventa amico del protagonista.
Nella seconda stagione di The Last of Us le cose prendono una piega differente. È fedele al videogioco ma solo in parte: vengono utilizzati alcuni elementi. Gli episodi infatti, sono ridotti, addirittura non più nove ma sette. Lo spettatore assiste all’introduzione di un personaggio fondamentale, Abby, interpretata da Kaitlyn Dever.
Credits: HBO
Abby è la figlia del chirurgo delle Luci ucciso da Joel per salvare Ellie, che ormai considera sua figlia. Abby perciò uccide Joel, assetata di vendetta, proprio di fronte ad Ellie, che vorrà vendicarsi a sua volta; una scena straziante e crudele. Il viaggio di Ellie per la vendetta, insieme ad un altro personaggio che viene introdotto – ovvero Dina, interpretata da Isabela Merced – non ha grandi colpi di scena.
La narrazione è lenta, le scene di combattimento sono minime e gli infetti che vengono mostrati hanno un ruolo estremamente marginale, come se non fossero importanti. Lo spettatore riesce a vederli raramente, al contrario della prima stagione in cui erano sempre presenti. La storyline della seconda stagione di The Last of Us si concentra molto sulla relazione tra Ellie e Dina, che sboccia in un amore profondo.
È risaputo che il tema dell’amore attira gli spettatori ma in questo caso è l’opposto. I fan si aspettavano molta più azione e scene di altro tipo, rispetto all’amore adolescenziale. Vengono mostrate anche le Iene (Serafiti), un gruppo religioso che segue le gesta di un “Profeta” (caratterizzati dai segni sugli occhi), in opposizione al gruppo dei Lupi (WLF) per il controllo di Seattle.
Queste due fazioni hanno un ruolo rilevante nel gioco, rappresentando una vera e propria minaccia per i personaggi, al contrario della serie in cui vengono relegati sullo sfondo, mostrati in modo superficiale, senza spiegazione alcuna. Sembrano frammenti gettati all’interno degli episodi, senza alcun contesto.
Per non parlare della figura di Tommy, il fratello di Joel, il cui dolore risulta invisibile. Nel videogioco si dispera, ma nella seconda stagione di The Last of Us sembra impassibile, non vengono minimamente mostrati la sua grande sofferenza, le sue emozioni, i suoi pensieri. Uno dei pochi elementi positivi è il cliffhanger nel finale di stagione che spiazza completamente i fan, donando finalmente un colpo di scena con i fiocchi.
Tirando le somme la seconda stagione non è all’altezza della prima, nonostante non sia da cestinare non è nemmeno il capolavoro realizzato all’inizio. Molti fan ne sono rimasti delusi, probabilmente per le grandi aspettative, date dalla prima stagione. L’unica cosa da fare adesso è aspettare l’uscita della terza stagione di The Last of Us.
E vedrà al centro Abby e la sua storia, dato che nella seconda stagione lo spettatore la vede solo in relazione alla morte di Joel, fino poi a non comparire più, per il resto degli episodi. Si osserverà il punto di vista di un personaggio notevole, in grado di offrire grandi scosse emotive. The Last of Us è perfettamente in grado di fare questo, sperando riesca a farlo di nuovo!