Ballerina, la Recensione dello spin-off di John Wick

In sala dal 12 giugno, arriva l'atteso spin-off tratto dall'universo di John Wick: Ballerina. Ecco la nostra recensione.

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Dall’acclamato universo di John Wick, arriva al cinema l’atteso spin-off Ballerina, che vede Ana De Armas assoluta protagonista in un action movie che non tradisce le attese. La curiosità intorno a questo film era moltissima, soprattutto dopo il finale del quarto capitolo della saga e i continui rumor su un possibile ritorno del Baba Yaga interpretato da Keanu Reeves, in un ruolo che è già icona del cinema d’azione. A dirigere l’orchestra, Len Wiseman, già creatore della saga Underworld, che torna alla regia a tredici anni dal controverso remake di Total Recall – Atto di Forza. Fortunatamente però, a questo giro, di controverso non c’è assolutamente nulla.

Ballerina, la Trama

Siamo nel mezzo di Parabellum, quando una giovane Eve entra a far parte della temibile Ruska Roma. Una scelta quasi forzata dalla sua sete di vendetta verso una setta che in tenera età le strappò via il padre e l’infanzia. E chi meglio di un clan come quello comandato dalla Direttrice può iniziare una giovane assassina carica d’odio e rancore verso la fantomatica figura del Cancelliere? Nessuno. Inizierà così un feroce addestramento che avrà come unico obiettivo quello di dare giustizia a suo padre, anche a costo di sovvertire i precari equilibri del sottobosco di mercenari.

Ballerina, la Recensione

Dopo il mezzo flop della serie dedicata all’hotel Continental, e dopo aver riscritto il genere action, l’universo di John Wick ha proseguito senza remore la sua espansione, andando a scavare sempre di più. Alle volte però si rischia di trovare solamente liquame, come in molti casi di spin-off non necessari e mal riusciti. Altre invece, portano a trovare diamanti di pregio, come nel recente caso di Furiosa. Uno spin-off al femminile molto interessante (qui la nostra recensione) che ha la capacità di distaccarsi dal suo universo principale, quello di Mad Max, pur restandone ancorato. Operazioni non certo semplici, visto che ci si può allontanare troppo o anche rimanere ben saldo in una safe zone anche noiosa.

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Ebbene, questo Ballerina rientra fortunatamente nel primo caso, complice scelte di regia molto interessanti e scritture dei personaggi altrettanto sottili e sofisticate al tempo stesso. Partendo da quest’ultimo punto, uno dei punti di forza del personaggio di Eve è proprio quello di non essere ampiamente stereotipato. Chiaro, siamo sempre di fronte ad una femme fatale di tutto rispetto ma non ai livelli di John Wick. Eve è un personaggio fragile, carico di rabbia e acciecata dalla stessa. Si muove portando avanti quel suo ideale di vendetta che la porta a sbagliare molte volte. E il volto di Ana De Armas si presta alla perfezione per questo ruolo, semplice solo all’apparenza.

Una novellina, neofita della morte, che durante le scene di combattimento, pur destreggiandosi con abilità, alle volte perde. Movimenti avventati, anche goffi, che la portano a ricevere colpi di una certa potenza e a indebolirsi inevitabilmente. Le mancano ancora l’astuzia e la furbizia, gettandosi molto spesso nelle fauci nel nemico. Un personaggio dunque imperfetto che pur facendola franca, non riesce mai a vincere in maniera del tutto pulita.

Tutto ciò chiaramente è dettato dall’evidente inesperienza che per l’appunto solo una matricola ha. Questa sfumatura rende infatti una classica storia di vendetta molto più avvincente del solito poiché, sebbene in cuor nostro sappiamo che alla fine l’eroe è quello che vince, in molti momenti sembra non essere così. O che comunque potrebbe essere la sua ultima mossa.

Siamo dunque ben lontani dalla banalità pur restando fermi nelle strutture grammaticali classiche dell’action movie e della saga di John Wick. Anche su un pano visivo, Ballerina non si discosta da quella fotografia oscura, fatta di luci al neon e lunghi piani sequenza di combattimenti. La regia di Len Wiseman riprende quanto già visto ma la impreziosisce con momenti decisamente geniali, come una sequenza girata con un dolly di pregevole fattura. Un movimento di macchina verso l’alto che lascia presagire la fine della scena ma che poi torna al suo posto, ricominciando a mostrarci una rabbiosa violenza senza fine che si conclude con un poco garbata accettata in faccia.

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Non mancano in tal senso neanche gli eccessi, tra momenti a tratti da slapstick comedy, come un combattimento dove si lanciano dei piatti, ed altri molto più da action estremi anni Ottanta, dove troviamo una sparatoria. Con un lanciafiamme. Un momento di pura gioia per i fan di questi film che in questo caso è complesso definire testosteronici. Wiseman si diverte, con questo suo Ballerina, e si vede in ogni singolo fotogramma. Soprattutto quando deve riprendere Eve che usa il lanciafiamme di cui sopra, tra ralenti, campi lunghi e primi piani di nemici cotti a puntino, per poi sublimare nel corpo a corpo tra lanciafiamme e pompa d’acqua.

L’unica pecca, quasi per assurdo, è la presenza ingombrante di John Wick che appare forse un po’ troppo forzata, come se dovesse essere messo per forza, quasi per paura che Ballerina, così da solo, non potesse funzionare appieno. Sia chiaro, siamo tutti sempre ben lieti di vedere Keanu Reeves in giacca e cravatta, anche se solo per un fugace momento. Eppure, Ballerina è un film che funziona talmente bene che questa sua breve presenza poteva anche essere evitata. Quindi se proprio volessimo trovare il pelo nell’uovo, ecco che potremmo discutere di quanto appena menzionato. E probabilmente potremmo anche essere smentiti in tempo niente, e quindi definire Ballerina non solo un bel film ma anche un gran bel film.

Cast

  • Eve Macarro: Ana De Armas
  • Cancelliere: Gabriel Byrne
  • Direttrice: Anjelica Huston
  • John Wick: Keanu Reeves
  • Winson Scott: Ian McShane
  • Daniel Pine: Norman Reedus

Trailer

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RECENSIONE
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Lorenzo Pietroletti
Classe '89, laureato al DAMS di Roma e con una passione per tutto ciò che riguardi cinema, letteratura, musica e filosofia che provo a mettere nero su bianco ogni volta che posso. Provo a rendere la critica cinematografica accessibile a tutti, anche al "lattaio dell'Ohio".
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