Wes Anderson, o lo ami o lo odi. Coerentemente con la sua filmografia, anche per La Trama Fenicia il giudizio sarà spezzato nettamente in due. Anche se, forse a questo giro il regista di Asteroid City potrebbe non sembra poi così ispirato come le altre volte. Da Gran BudapestHotel in poi, infatti, non sempre i consensi hanno superato i dissensi, o comunque la differenza numerica era molto sottile. Tiepidamente accolto durante l’ultimo Festival di Cannes, è probabile che questo suo ultimo film farà scende la lancetta sotto la soglia collettiva di gradimento generale.
La Trama Fenicia, la Trama
Zsa Zsa Korda è un magnate odiato da tutto il mondo, oggetto di attentati ai quali riesce sempre a scampare, così come a mortali incidenti aerei indotti. Sembra però che ora voglia tornare a riprendere in mano la sua vita, riallacciando il rapporto con sua figlia Liesl, una suora che non tollera troppo l’etica di suo padre. E in parallelo, anche sistemare un progetto che gli permetterà di arricchirsi ancor più di quanto già non lo sia (ma lo è davvero?). Inizierà quindi un viaggio lungo tutto il mondo, tra vari attentati alla sua vita e truffaldini tentativi di accordi economici con personaggi altrettanto poco limpidi.
La Trama Fenicia, la Recensione
Sembra che la filmografia di Wes Anderson stia prendendo una discesa libera verso altri lidi. Non cambia la forma ma varia sensibilmente la sostanza, che in questo suo nuovo La Trama Fenicia appare ridotta all’osso. O meglio, un costante richiamo al passato ricercando un qualcosa di nuovo che non sembra però dare i frutti sperati. Dopo un promettente inizio, che esalta appieno lo stile a cui Anderson ci ha da sempre abituato, come il piano sequenza a camera fissa ripreso dall’altro, ci addentriamo piano piano in una storia di formazione che alla lunga inizia ad annoiare.
Il cast regala un’interpretazione meravigliosa, come giusto che sia, visti anche i nomi e i volti che vediamo di volta in volta. Eppure sembra di vedere una variazione sul tema de I Tenenbaum, dove le analogie tra il personaggio di Benicio Del Toro e quello interpretato dal compianto Gene Hackman sono chiare ed evidenti. Un personaggio ambiguo dall’inizio alla fine, che sembra sempre pronto ad ingannare gli altri: classico soggetto di cui è impossibile fidarsi, a ragione. La sua evoluzione sembra stagnare costantemente, in contrasto con sua figlia Lies, pia sposa di Dio, asettica perdonatrice post punizione, che tenta di essere convertita al maligno del Dio Danaro, al quale Del Toro è saldamente ancorato.
Le idee ci sono, ne La Trama Fenicia, ma il loro sviluppo si scontra inevitabilmente con una gelida freddezza nel voler raccontare gli sviluppi emotivi dei personaggi. Un limite impossibile da ignorare e che di fatto trascina il film in una dimenticabile noia, riproponendo sketch ed eventi banali, dove neanche i colpi di scena sul finale riescono a risollevare la sorte dello sbadiglio incontrollato. Non basta una chiusura tenera a risollevare le sorti, ancor più se oggetto di banali analisi sulla vita modesta.
La Trama Fenicianon riesce mai ad ingranare a modo, nonostante un incipit promettente. Wes Anderson si trova a dar l’impressione di essere un po’ troppo schiavo delle sue simmetrie estetizzanti, che alla lunga però, senza una sostanza o, più banalmente, un qualcosa da raccontare, si rilevano per quello che questo cinema è: freddo e distante.
Cast
Zsa Zsa Korda: Benicio Del Toro
Suor Liesl: Mia Threapleton
Bjor Lund: Michael Cera
Leland: Tom Hanks
Reagan: Bryan Cranston
Benedict Cumberbatch: zio Nubar
Trailer
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