Nella seconda stagione di The Last of Us facciamo conoscenza con i Serafiti, una setta religiosa che avrà una grande importanza nella storia
I Serafiti sono uno dei gruppi di persone che si combattono tra loro nel mondo post-apocalittico di The Last of Us, spartendosi le spoglie di una civiltà crollata e ciascuno cercando di imporre il proprio modo di vedere. Nel loro caso, si tratta di una setta di fanatici religiosi dediti a credenze spirituali radicali, che si aggirano nell’area di Seattle.
Questo complica di molto le cose per Ellie e Dina, arrivate in città alla ricerca di Abby e del suo gruppo. Loro, Abby e i suoi amici, fanno parte del WLF – Washington Liberation Front – il quale è in guerra proprio con i Serafiti. Nel quarto episodio vediamo Isaac (Jeffrey Wright), a capo del WLF, interrogare proprio uno di questi fanatici.
Il WLF li chiama “cicatrici”, mentre i Serafiti a loro volta chiamano quelli del WLF i “lupi”. Come possiamo vedere tra i due gruppi c’è un conflitto acceso, e la tortura crudele alla quale Isaac sottopone il suo prigioniero ne è la prova. Ma abbiamo anche la dimostrazione di come quest’ultimo, incrollabile nella sua fede, si rifiuti di parlare e accetti ogni dolore, o anche la morte, pur di tradire i suoi.
Chi sono costoro? Chi ha giocato a The Last of Us Pt. 2 già lo sa, e per cui ve lo raccontiamo ma con SPOILER: i Serafiti vennero fondati una quindicina di anni prima del punto in cui siamo arrivati nella storia, e cioè attorno al 2013 o 2014, da una donna che ebbe una visione dell’umanità libera dalla dipendenza dalla tecnologia e di nuovo attaccata alla terra e alle sue radici nella natura.
Secondo costei, il Cordyceps è una punizione divina per i peccati dell’umanità, ragion per cui gli adepti della setta devono far penitenza e vivere privandosi del piaceri mortali. Questo, tuttavia, non impedisce loro di essere estremamente violenti o pericolosi, come provano i corpi squarciati e appesi dei soldati del WLF ritrovati da Ellie e Dina nella stazione televisiva.
Il conflitto con il WLF è sanguinoso e prosegue da parecchio tempo, e come sottolinea il dialogo tra Isaac e il suo prigioniero è ormai impossibile stabilire chi ha cominciato, sempre che abbia importanza. Quel che è certo è che entrambi i gruppi sono decisi a difendere la propria organizzazione, o il proprio credo.
Questo, come si vede nel videogioco, rende i Serafiti nella fattispecie davvero letali perché sono indefessamente convinti delle loro ragioni e, allo stesso tempo, nel riconnettersi con la natura e adattarsi al nuovo mondo hanno sviluppato tattiche di combattimento e di attacco particolarmente imprevedibili ed efferate. Non sono, insomma, la solita banda di predoni sbandati.
Nella storia tutti i protagonisti verranno in qualche modo coinvolti con la setta, in una espansione della narrazione di The Last of Us che, nel secondo gioco e nella seconda stagione, vuole fornire una panoramica più ampia della riorganizzazione che una umanità allo sbando ritrova nel mondo post-apocalittico. E non c’è da illudersi: quando arriveranno, i Serafiti saranno da temere almeno quanto gli infetti.