La Gen Z contro la emoji sorridente: “È passivo-aggressiva e sinistra”

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Credits: Getty Images
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Prima di mandare una emoji sorridente a qualcuno che ha 18 o 20 anni, pensateci due volte: potrebbe essere interpretata così

Quando non si sa bene come rispondere a un messaggio, niente meglio di una semplice emoji sorridente, o smile che dir si voglia, giusto? Sbagliato. Almeno secondo quanto constatato negli Stati Uniti presso alcuni rappresentanti della Gen Z, gli attuali 18enni – 20enni, il quali ritengono che la faccina sorridente nei messaggi sia “passivo-aggressiva”.

Hafeezat Bishi, 21 anni, ha testimoniato al Wall Street Journal riguardo una serie di smile con i quali è stata accolta in un nuovo lavoro dai colleghi: “Mi sono dovuta ricordare che loro sono più vecchi, perché io [la emoji] la uso sarcasticamente. Ci sono così tante emoticon, e la Gen Z non può mai prendere le cose con semplicità“.

Hailey Francisco, 18 anni, ha parlato di come lei e la sua squadra di cheerleader ricevessero di continuo faccine sorridenti alla fine di ogni messaggio dalla loro coach. “Non è stato finché tutto il team non si è trovato insieme a una partita di basket che qualcuno le ha detto che gli smile sembravano passivo-aggressivi“. La povera coach è rimasta scioccata dalla notizia, ed è passata alle faccine che arrossiscono.

E c’è poi l’opinione di Ellie York, 23 anni, che sull’Independent spiega: “C’è di sicuro un lato più sinistro o passivo aggressivo [dello smile]. Penso siano gli occhi, hanno una espressione tipo: ‘Oh, davvero?’ La gente della mia età che usa le emoji tende a usare questa nelle conversazioni non come risposta allegra ma con un senso più sarcastico o ironico”.

Ora lo sapete 🙂

Fonte: UNILAD

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