Michel Lotito: l’uomo che mangiò un intero aereo

Lotito
Credits: Colin Davey / Getty Images; DC Comics
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Michel Lotito era un uomo dallo stomaco praticamente “di ferro” in grado di mangiare qualunque cosa. Incluso, avete letto bene, un aeroplano. Ecco la sua incredibile storia

Proprio come il supereroe DC Matter Eater Lad (in copertina), questo tale Michel Lotito era in grado di mangiare… qualunque cosa. Letteralmente. Com’è possibile? A quanto pare soffriva di una condizione psicologica che lo portava a desiderare di mangiare cose normalmente non commestibili, facendogli provare un desiderio intenso di addentare materia non organica.

Va bene, ma come faceva a ingoiarla? A quanto pare aveva un sistema digerente straordinariamente resistente, capace secondo i dottori di consumare fino a 900 grammi di metallo al giorno. E sembra che Lotito abbia mangiato, oltre a quantità industriali di metallo, anche materiali come gomma e vetro consumando pezzo per pezzo biciclette, frigoriferi, televisori e quant’altro.

E arriviamo naturalmente al famoso aeroplano, un Cessna 150, mangiato da Lotito un poco alla volta (dopo essere stato smontato) tra i 1978 e il 1980. Nel 1984 il francese è entrato nel Guinness come “più grande onnivoro del mondo”. C’erano però dei trucchetti che usava, dovendo cautelarsi anche con uno stomaco e degli intestini come i suoi.

Secondo un articolo del 1980: “Lotito deve fare molta attenzione. Lubrifica il suo sistema [digerente] con olio minerale, e allunga il pasto per diversi giorni. Mastica tutto il metallo in palline e le manda giù con copiose quantità di acqua“. Ecco come ha fatto, probabilmente, a mangiare tutte le parti dell’aeroplano.

La lista completa dei suoi pasti “irregolari” include: 8 biciclette, 15 carrelli del supermercato, 7 televisori, 6 lampadari, 2 letti, un paio di sci, l’aeroplano succitato e persino un computer. Lotito è morto nel 2007, a 57 anni, di cause naturali. Nessuno sa come sia potuto sopravvivere per quasi 60 anni con tali diete; e soprattutto: come ha fatto a non rovinarsi mai i denti?

Fonte: UNILAD

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