La Società della Neve: la vera storia dell’incidente aereo che ha ispirato il film di J.A. Bayona [VIDEO]

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Uno dei più famosi incidenti aerei di tutti i tempi e la storia dei sopravvissuti hanno ispirato La Società della Neve, ora in streaming su Netflix

La Società della Neve

La Società della Neve, il nuovo film di J.A. Bayona, racconta la vera storia dell’incidente aereo del volo 571 sopra la cordigliera delle Ande; un evento tragico di più di cinquant’anni fa che rimane ancora bene impresso nella memoria collettiva come storia tragica ma anche controversa di sopravvivenza.

L’evento è stato parodiato e menzionato per decenni nei più differenti contesti, ne sono stati tratti diversi film ed ha anche ispirato, con un setting però molto diverso, la serie di grande successo Yellowjackets. Il film di Bayona è stato presentato a Venezia come lavoro in concorso per la Spagna, ed è in streaming su Netflix dal 4 gennaio 2024.

Il volo 571

Il 13 ottobre 1972, il volo 571 della compagnia aerea Fairchild decollò da Montevideo, in Uruguay, con destinazione Santiago, in Cile. A bordo c’erano 45 persone, tra membri dell’equipaggio e passeggeri. La maggior parte di loro erano giovani, molti dei quali studenti o membri di squadre di rugby.

L’aereo, un Fairchild FH-227D, scomparve dai radar durante il volo attraverso le Ande. Le speranze di trovarlo iniziarono a svanire rapidamente, ma la situazione divenne ancor più drammatica quando i soccorritori scoprirono che l’aereo si era schiantato in una zona remota e impervia delle Ande, coperta da un manto di neve.

Condizioni disperate

Quando i soccorritori arrivarono sul luogo dell’incidente, si scontrarono con la dura realtà. Buona parte degli occupanti dell’aereo era morta a causa dell’impatto o delle ferite subite. Tuttavia, un piccolo gruppo di sopravvissuti era rimasto intrappolato tra le montagne di neve, a un’altitudine di quasi 3.600 metri.

Isolati e senza alcuna speranza di essere trovati, i sopravvissuti dovettero affrontare temperature gelide, mancanza di cibo e le sfide estreme dell’ambiente montano. Nel tentativo di resistere, si trovarono costretti a prendere decisioni difficili, compreso il ricorso al cannibalismo per poter sopravvivere.

I soccorsi

La storia della sopravvivenza degli occupanti del volo 571 assunse contorni epici quando decisero di organizzarsi come una sorta di “società della neve”. Combattendo contro le avverse condizioni climatiche e la mancanza di risorse, riuscirono a costruire rifugi rudimentali con i resti dell’aereo e a resistere alle forze della natura. Attorno ai loro sforzi in cinquant’anni è nata una sorta di leggenda.

Due di loro, Nando Parrado Roberto Canessa, andarono coraggiosamente in cerca di soccorso scalando la montagna e scendendo in Cile sull’altro versante, viaggiando per un totale di 61 chilometri. Furono loro a trovare aiuto; finché il 23 dicembre, più di due mesi dopo lo schianto, i 16 sopravvissuti vennero tratti in salvo.

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