Sexsomnia: il disturbo di chi cerca di fare sesso mentre dorme

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Coloro che soffrono di sexsomnia sono come dei sonnambuli, ma diciamo che non si limitano a camminare in giro

Sì, questo disturbo chiamato sexsomnia esiste davvero e non è cosa da ridere. Nei casi più frequenti chi ne è affetto si dà inconsapevolmente ad atteggiamenti intimi durante il sonno (avendo un partner vicino, beninteso) o alla masturbazione, a volte anche fino all’orgasmo. Casi più lievi includono “palpeggiamenti” o l’emissione di semplici gemiti.

Il fatto che questi comportamenti sorgano durante il sonno, e perciò inconsapevolmente, può causare molte complicazioni. Primo, una volta resi consapevoli i soggetti potrebbero provare estrema vergogna per essersi inoltrati nella sfera intima con il partner in modo inadeguato e non consensuale.

Secondo: atteggiamenti del genere durante la notte potrebbero, in situazioni di coppia tese, portare ad accuse di abuso, molestie o persino stupro. Di fatto, in diversi casi una diagnosi di sexsomnia è stata usata in tribunale per difendere soggetti accusati appunto di aver cercato di violentare il partner.

Come si cura? Dipende anche dalla causa, che può essere stress, eccessivo consumo di alcol, privazione di sonno o altra da identificare. Ci sono dei farmaci, ma in generale si può cercare semplicemente di correggere il comportamento settando degli allarmi con sensore di movimento o, in una coppia, rassegnarsi a dormire almeno per un po’ in letti separati.

Fonte: UNILAD

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