Loris Fabiani, intervista al concorrente di LOL 4

Abbiamo fatto due chiacchiere con Loris Fabiani, vincitore di LOL talent e concorrente della quarta stagione di LOL- Chi ride è fuori

loris fabiani
Gentile concessione di Loris Fabiani
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La quarta edizione di LOL – Chi ride è fuori, amattisimo show comico di Amazon Prime Video (qui la nostra recensione) ha visto anche la partecipazione di un concorrente vincitore di un talent svoltosi precedentemente, Loris Fabiani. Abbiamo incontrato lui e il suo alter ego Lunanzio e abbiamo fatto quattro chiacchiere. Ecco cosa ne è venuto fuori

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Qual è il tuo background? Quando hai capito che questa era la tua strada?

Dal 2008 sono in campo diciamo come attore di prosa, ma nel mio background d’attore ho sempre creato dei miei progetti comici. Parlando solo di Lunanzio, era un progetto teatrale che portavo dietro parallelamente alle scritture teatrali che aveva già quel design, cioè quel costume lì era già così da sempre, era già barocco ma non si era ancora approcciato al cabaret.

Deciso di fare cabaret, sono milanese quindi rimango nel “cortile” milanese ad agire in vari laboratori e inizio a far vedere Lunanzio nei vari contesti. In un mondo in cui va di moda la stand-up mi sono fatto vedere in giro con Lunanzio, insomma. La cosa per me curiosa è stata vedere un personaggio “personaggissimo”, in un periodo in cui nella stand-up c’è il linguaggio che è una persona nuda e cruda che parla del suo punto di vista.

Lunanzio da dove viene? Cosa ti ha ispirato nel creare sia il design che il personaggio e questo modo di parlare così particolare?

L’ispirazione testuale sono le lezioni che facevo in accademia – io ho fatto l’accademia Silvio d’Amico di Roma – le lezioni di recitazione in versi, e l’approccio era questo. Cioè, si lavorava sui testi di Alfieri, che sarebbe il nostro Shakespeare. Quindi ho scoperto le possibilità verbali della lingua che avevano all’epoca e che usavano.

Una cosa secondo me interessante che si può dire: al tempo non avevano gli effetti speciali della Marvel che abbiamo noi, era il teatro. Gli autori dell’epoca inventavano la lingua: i neologismi, il modo in cui invertire le parole e colorarle nel miglior modo. E a loro modo in quei secoli per loro era stupefacente vedere come era messo il verso, com’erano messe le parole.

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Le parole usate come effetto speciale, effetto per stupire, colpire il pubblico. Sicuramente ho sposato a livello testuale questo: se piace l’idea di Lunanzio è anche per come parla. Sulla grafica del costume è tutto Goldoni, ovviamente. Tutto il Goldoni che abbiamo nella nostra memoria collettiva, che uno lo abbia letto o no Goldoni riconosce subito quel vestito lì, capito?

Anche i bambini italiani, se gli dici recita, teatro, avventura, immaginano una camicia bianca e le braccia larghe, la voce grossa; la spada di legno, l’elemento più bambinesco che ho tenuto. Lunanzio è tanto un demone oscuro ma alla fine ha una spada di legno in mano, è evidente, non lo nasconde.

Utilizzare il metodo recitativo per fare comicità è particolare. Quando parli di come separi Loris da Lunanzio…

Esatto, stavo lavorando anche su questo Andy Kaufman del mio mondo, cioè quando c’è Lunanzio non c’è Loris, esatto.

È stato un fulmine vederti sul palco di LOL Talent dopo tanti monologhisti, tanti imitatori

Sì, LOL Talent è il campo su cui me la sono giocata più diciamo ad armi pari con gli altri. In LOL 4 mi hanno messo in Champions League come esperimento, ed è bello perché vedi un po’ come stiamo messi ad oggi a livello di comicità. Le proposte giovani, la percentuale di personaggi… parlo di personaggi in senso “Lunanziano”, adesso ce n’è di meno in giro.

Non vorrei far passare il messaggio che sono speciale, semplicemente la coincidenza ha voluto che io mi sia esposto in un periodo così, con Lunanzio. Gli altri personaggi in costume portano con sé per la maggior parte sempre questa ironia del post-moderno. Ovvero, sono personaggi che mettono il costume dichiarando il posticcio, volutamente trash, squisitamente trash. Sono artisti bravissimi.

Invece nel mio caso è un istinto il mio quello di proporre Lunanzio così, non l’ho fatto apposta, questo voglio che passi anche. Non mi son voluto differenziare apposta, lui è il personaggio, al punto che non c’è Loris se c’è lui, ecco.

Provando a forzare un personaggio del genere alla lunga si vedrebbe che non è naturale

Ho scritto tanti spettacoli divertenti ma teatrali, non di cabaret. Quando il linguaggio, la modalità è passata a provare a farmi vedere da quelli del cabaret che mi accettavano nei laboratori, e quindi sono arrivate le battute sulla Mildred, la questione dei gay bellini… è l’avvicinamento di questo gioco alfieriano / goldoniano al contesto del cabaret.

Com’è stato in LOL trovarsi in una stanza con nove fuoriclasse della comicità italiana e alcuni come Panariello e Abatantuono che fanno questo lavoro da quarant’anni?

Mi sono approcciato in due modi ovviamente: con Lunanzio e con Loris. Quindi Lunanzio, stando nel gioco dello split, non ha avuto nessun problema; anzi, sembrerebbe che non abbia nemmeno capito le regole di LOL 4. Si vede nei confessionali che fanno, non ha neanche capito che si trattava di comici, non avrebbe mai riso lui. A un certo punto se ne va, dice vabbè, me ne vado, va bene così. Quindi è stato una cellula impazzita che ha sparato la sua cosa eccetera.

Come Loris, invece… ecco, in una signora squadra di comici come quella di LOL 4, il comico gioca molto sul bagaglio che ha alle sue spalle. Cioè, incontrare dei comici di cui tu conosci l’alfabeto, la grammatica, quindi hai un’aspettativa… Rocco Tanica appena apriva bocca era già irresistibile, no? [Ma con] un comico di cui non conosci ancora il linguaggio… ho avuto un approccio di rimbalzo, è stato difficile far scontrare il mio linguaggio comico – appena nato dal loro punto di vista – con il loro, che non poteva far altro che invadere tutta la stanza.

Il comico esperto attira tutta l’attenzione su di sé, tutti sono attratti dalla sua comicità. Io dovevo farmi conoscere, è stata molto dura. Proprio come una partita in Champions League di un debuttante, ecco.

Come sono stati gli altri comici nei tuoi confronti? Hanno cercato di inserirti oppure li hai trovati magari un pochino respingenti?

No, mi hanno inserito benissimo. Garantisco che tutto il progetto LOL viene gestito in maniera molto serena, erano molto accomodanti, erano persone, non mi hanno messo il filtro: “Io sono Panariello“, ecc… cioè il gioco di Abatantuono era evidente, lo fa anche lo zio burlone a Natale quel gioco lì, no, cioè il suo modo di essere così distaccato, non metteva in soggezione, capito cosa voglio dire?

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Però rientra la questione del bagaglio che un comico ha alle spalle, cioè con tutto il bene che hanno avuto nei miei confronti non avevano magari quei mezzi per poter cogliere che quello che dicevo faceva parte magari di un mio percorso comico, parlo di Loris eh. Perché il comico lavora sul suo bagaglio, sulla fama che ha, anche prima di apparire nell’ultimo spettacolo che fa.

Quindi è stato un esperimento per tutti, anche per Amazon. Come comico mi sta andando molto bene nella mia piccola underground milanese; ma se mi butti dentro LOL… chiunque, se non sai niente di lui, hai voglia a capire se sta improvvisando o non sta improvvisando, per esempio.

Invece quando hai partecipato a LOL Talent ti aspettavi di vincere?

Allora, Lunanzio funziona così: o va benissimo, o va malissimo. Per capirci: quando ho fatto l’esibizione, ho capito che era andata veramente bene. Non sono un comico che ha le paranoie: quando va bene lo vede, ok? Avevo visto l’effetto che avevo avuto, era innegabile, ho detto ok, passiamo alla finale e se rimane tutto così e riesco a tenere duro ancora… vedendo l’impatto che funzionava sì, ho detto potrei vincere, cioè si vedeva, si sentiva anche acusticamente la differenza, vedevi il feedback dei quattro giudici…

Il bello del Lunanzio personaggio assoluto, diciamo, è che non va mai via, nel senso che tutta la parte dopo, delle lingue e dei giudizi, non era il mio pezzo capito? Cioè anche in LOL Talent è realmente successa quella cosa lì, loro non sapevano che sarebbe finita così. Non è stato preparato. Davvero è successo improvvisando tutto quello, è stato molto reale, era molto bello. È stato un bel format, ti creano una struttura molto forte intorno, molto rigida, ma eravamo veramente liberi di fare il nostro. Ci hanno messi nelle condizioni di fare liberamente la nostra proposta artistica.

Nel tuo futuro di artista penserai solamente di portare avanti Lunanzio o cercherai anche un tipo di comicità diversa?

Ho anche comicità diversa, ho dei progetti che già sto facendo da tanti anni, adesso devo comunicare Lunanzio per ordinare le comunicazioni alle persone. C’è il progetto con Alice Redini che si chiama Alice & Loris e sono due persone, non personaggi, che litigano continuamente… e poi c’è Cinema al Teatro, che è il mio format di improvvisazione col pubblico in cui faccio i film di Hollywood famosissimi, io da solo con tutto il pubblico.

Però ci sarà tempo, adesso è la fase in cui devo tenere duro, tenere alta l’attenzione su di me per quel che riesco e per quel che la gente vuole, e pian piano verrò fuori con tutta la mia offerta artistica. Io faccio LOL 4 al contrario: quelli di LOL 4 arrivano lì e ti ricordi un po’ quattro, cinque personaggi loro, le esperienze; come Ferrario, mette in tutto il suo mondo, il suo modo, lui faceva gli universitari su YouTube. Io sono al contrario, parto da zero e adesso se tengo duro e me la gioco bene uscirò anche con altri progetti. Per ora però, insomma, devo far navigare Lunanzio.

In ogni caso nel prossimo futuro andrò a teatro per due spettacoli a maggio. Il 20 Maggio allo Spazio Rossellini a Roma e il 29 Milano al Teatro Oscar.

Che ne pensate di queste parole di Loris Fabiani?

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