Giulia De Lellis in cattedra alla Bocconi, si racconta

Parlando col Corriere della Sera, Giulia De Lellis ha raccontato la sua vita e il suo lavoro

giulia de lellis
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Giulia De Lellis si racconta a Il Corriere della Sera

Recentemente Giulia De Lellis ha lanciato Audrer, un brand di prodotti per la pelle che sta avendo molto successo. Per questo motivo la SDA Bocconi School of Management ha deciso di invitarla a raccontarsi al master in Fashion, experience & design management in programma il prossimo 20 marzo. Per l’occasione ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera dove ha parlato della sua vita, del suo lavoro e di ciò che serve per essere un influencer di successo:

 Servono preparazione, fantasia, un pizzico di fortuna – dice Giulia De Lellis. Io ho un mio modo di comunicare: diretto, schietto. Non è che faccio un post e guadagno: penso ai claim, al set, decido come fare le foto, la musica. I dettagli fanno parecchio. Gli account li seguo io. Al di là del mio ruolo in prima persona, oggi ho allargato l’attività a una piccola agenzia di comunicazione: ci sono aziende a cui faccio consulenza, ad esempio brand storici che però faticano ad arrivare ai più giovani. Preparo con loro una strategia, consiglio come secondo me il messaggio va svecchiato

Parlando di Chiara Ferragni, Giulia De Lellis ha detto:

Se sei così grande, così in alto, serve altrettanta attenzione per gestire la cosa. Chiara Ferragni è una bravissima imprenditrice, un’ottima mamma: spero che tutto finisca per il meglio

Spiegando come lei cerchi di non incappare in problematiche simili, dice

La chiarezza è fondamentale: se stai pubblicizzando un prodotto scrivi “adv”, se ti è stato regalato “gift”, altrimenti è “no sponsor”. Per noi che operiamo nel web è sempre stato così: bene che diventi legge ciò che era affidato all’autoregolamentazione

Parlando poi della sua esperienza universitaria e di quello che cercherà di portare alla Bocconi, ha aggiunto:

La laurea mi manca e vorrei tornare a studiare per prenderla. Ho 28 anni: so che lo farò. Non sono ovviamente una prof, sarò lì per raccontare un’azienda. E, perché no, anche per motivare chi ho davanti: io che arrivo dal niente ce l’ho fatta. Chiaramente c’è sempre da imparare

Che ne pensate?

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