DiCaprio contro la rappresentazione di Hollywood dei Nativi

Parlando con British Vogue, Leonardo DiCaprio ha criticato Hollywood per la rappresentazione fatta fino ad oggi de popolo nativo

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Killers of the Flower Moon Leonardo DiCaprio and lily gladstone CR: Paramount Pictures
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A cura di Carlo Rinaldi

L’attesa è alle stelle. Manca meno di un mese (19 ottobre) all’uscita di Killers of the Flower Moon, ultimo lavoro di Martin Scorsese, con protagonisti Robert De Niro e Leonardo DiCaprio. La storia, adattamento dell’opera letteraria di David Grann, tratterà l’ascesa e la caduta degli Osage, la cui esistenza cambiò radicalmente a causa della scoperta di imponenti giacimenti petroliferi nei territoti della loro riserve e di come tale fiaba suscitò le reazioni di alcuni uomini d’affari bianchi che cominciarono a manipolare, frodare e alla fine anche uccidere i membri più facoltosi della comunità nativa.

Il caso tratterà quella che fu la prima, almeno per quanto riguarda le documentazioni, vera indagine del neonato FBI. In un’intervista concessa a British Vogue, Leonardo DiCaprio (che interpreterà Ernest Burkhart nel film), insieme a Lily Gladstone (Che sarà sua moglie Lily Kyle) hanno dichiarato:


Hollywood ha una lunga storia e un passato movimentato nella sua rappresentazione dei nativi americani. Dobbiamo fare di più. Sapete, ci stiamo avvicinando a una grande resa dei conti del nostro passato. Più queste storie possono essere raccontate in modo veritiero, più può essere un processo di guarigione.


Non soddisfatto l’attore ha anche ricordato di come una tale storia di violenza, morte e insabbiamenti sia praticamente una sconosciuta ai più, sia in America che in altre parti del mondo:


È una parte completamente dimenticata della storia americana. E una ferita aperta ancora dolente.


La co-Protagonista Lily Gladstone si è invece soffermata su altri aspetti della pellicola, come il genere a cui appartiene il film:


Non voglio etichettarlo come un western. Sono felice che sia stato etichettato come una tragedia.

Nel proseguio dell’intervista, DiCaprio ha tessuto le lodi della capacità attoriale della Gladstone , dichiarando:

Lily è assolutamente sorprendente in questo film. Si sobbarca il peso dell’intero film e della storia.

E di seguito ha anche esposto di come Scorsese sia stato folgorato dal talento e dal suo volto:

Non c’è stato provino. Marty sapeva istintivamente che Lily era quella giusta. Non ho mai visto [Scorsese] incontrare qualcuno e poi subito dopo avere questa attrazione gravitazionale e l’istinto di dire: “Non aspettiamo un altro minuto”.

Lo stesso Scorsese ha poi fatto revisionare la sceneggiatura, quando si è reso conto che , parole sue , “Stava girando un film con solo ragazzi bianchi” e di come il cuore del film non dovesse essere l’indagine sugli omicidi (originariamente DiCaprio doveva interpretare l’agente Tom White, personaggio poi interpretato da Jesse Plemons) ma il rapporto tra i due protagonisti.

Che ne pensate?

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