Gli oggetti più strani utilizzati come strumenti musicali [VIDEO]

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Nella musica non c’è fine alla sperimentazione. Oggi vi presentiamo alcuni oggetti strani che forse non avreste mai immaginato potessero essere anche suonati!

Il desiderio di esplorare sonorità diverse ha sempre stregato musicisti di ogni genere. La ricerca in campo musicale è arrivata ad includere oggetti strani, ma anche di uso comune, pur di scoprire nuove possibilità sonore. Quando gli strumenti canonici non bastano più a tradurre le sensazioni a cui si aspira, ecco che ci si sposta, a volte in modo intenzionale a volte meno, su qualcosa di diverso, qualcosa di sconosciuto. Anche solo per sperimentare e ricercare un tipo atmosfera che possa ampliare la propria arte. Scopriamo insieme alcuni di questi oggetti strani.

Quella volta che Frank Zappa suonò una bicicletta

Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo e torniamo agli anni ’60, precisamente nel 1963. Durante il programma The Steve Allen Show (Steve Allen è stato l’inventore dei talk show televisivi), un giovanissimo Frank Zappa si esibì sul palco suonando uno strano oggetto, niente meno che una bicicletta.

Pizzicando i raggi delle ruote come corde di una chitarra e facendo suonare il manubrio come una trombetta, diede vita ad uno spettacolo esilarante, facendo impazzire il conduttore, anch’egli musicista. La melodia creata non fu indimenticabile ma nel mondo della sperimentazione tutto è fonte di ispirazione.

Quasi quarant’anni dopo, infatti, il musicista Johnny Random ha composto una canzone usando solo suoni provienti da una bicicletta. Che si sia ispirato a quella sera di tanti anni prima?

Padelle e pentole come strumenti musicali

Chi avrebbe mai osato fare un album suonando oggetti di uso domestico? Nel 1973 ad ambire a questo strano progetto sono stati proprio i Pink Floyd. Dopo l’immenso successo di The Dark Side Of The Moon la band stava cercando nuove fonti sonore a cui attingere. Provando a deviare dalle convenzioni sonore a cui erano più abituati e che li avevano appena consacrati come giganti del rock, si immersero nel progetto Household Objects.

Tra gli oggetti strani che David Gilmour e soci provarono a far suonare ci sono stati: pentole, padelle, calici di vino, elastici, pettini, scatole di fiammiferi e altro. Dopo tre mesi di registrazioni il progetto però è stato definitavamente abbandonato. Anche in questo caso però la sperimentazione non è stata fine a se stessa.

Alcuni estratti di queste registrazioni sono serviti per l’intro dell’album Wish You Where Here. I suoni dei calici pieni d’acqua invece per Shine On You Crazy Diamond.

Quando il cucchiaio non è solo nel titolo della canzone

Nel 1993 i Soundgarden capitanati da Chris Cornell hanno inciso Spoonman, canzone che ha contribuito alla loro ascesa nell’Olimpo del rock. Ma da dove nasce questo strano titolo?

All’epoca a Seattle un artista di strada si esibiva suonando vari set di cucchiai, il suo nome d’arte era Artis the Spoonman. Quest’uomo è stato la fonte d’ispirazione principale per Chris Cornell che l’ha addirittura portato in studio a registare con loro.

Ebbene si, Artis ha suonato i suoi cucchiai nel brano Spoonman e per l’occasione anche Matt Cameron, (all’epoca batterista della band), si è cimentato con pentole e padelle. Artis compare anche nel videoclip e ha aperto successivamente alcuni concerti della band a New York e Londra. Uno strano oggetto da suonare ma che gli ha davvero portato tanta fortuna.

Una motosega come marchio di fabbrica

Nel 1990 la band heavy metal The Jackyl ha avuto la brillante idea di creare un interessante diversivo musicale facendo suonare una motosega. Questo insolito accompagnamento è stato il vero marchio di fabbrica per questa band di Atlanta, gruppo spalla in quegl’anni dei Lynard Skynard.

Uno dei brani resi celebri dal “dolce” suono di questo strano oggetto è la loro The Lumberjack, dove potete ascoltare un intero assolo di motosega. Dal vivo poi la band si è anche divertita con intermezzi da veri boscaioli, tagliando sedie e mobili di vario genere a tempo di musica.

Una canzone che dà la scossa

Il grande fisico sperimentale e ingegnere elettrico Nikola Tesla non ha lasciato solo il segno nel suo specifico campo, ha grandi estimatori anche nell’arte e nella musica. In tempi recenti è stato proprio uno dei più grandi musicisti, ovvero David Bowie a interpretarlo, prestando il suo volto nel bellissimo film The Prestige.

Una delle invenzioni del fisico che ha affascinato il mondo è sicuramente la sua Bobina di Tesla, ovvero, in parole molto semplici, un generatore di fulmini. Nel 2011 l’artista islandese Bjork, ha realizzato un brano in cui ha usato proprio questo strano oggetto. Nella canzone Thunderbolt, (guarda caso il titolo già prometteva bene), sono stati realizzati suoni proprio con questa bobina.

Uno spettacolo che la cantante esegue anche dal vivo portando sul palco una vera Bobina di Tesla che suona a tempo con la canzone mentre lancia piccoli fulmini.

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