Duffy: la tragica storia della cantante di Mercy, rapita e violentata dopo il successo

Duffy
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Vi ricordate di Duffy, la cantante che nel 2008 aveva spopolato con Mercy? Ha vissuto una esperienza terribile della quale molti non sanno nulla

Aimee Anne Duffy non è al momento una delle più famose cantanti del mondo, ma lo era nel 2008, anno di pubblicazione del suo primo album eponimo e specialmente del trascinante singolo Mercy. Se non sapete (o credete di non sapere) di cosa parliamo date un’occhiata e un’ascoltata al video qui sotto e subito la vostra memoria si rinfrescherà.

Sì, è quella canzone lì. Costruita, come il resto dell’album (peraltro riuscitissimo) sullo stile soul anni ’60 di artiste come Dusty Springfield, la composizione ha portato nel 2008 un grande successo alla cantante originaria del Galles. Un singolo di grande risalto, entrato in classifica in diversi paesi e vincitore di parecchi dischi di platino.

Gli umori del pubblico però, si sa, sono cangianti. E per qualche ragione il carattere prezioso ed elegante della formula musicale proposta da Duffy non è stato compreso appieno. Già i singoli successivi sono andati meno bene, ed ancora peggio è andata con il suo secondo album, Endlessly, accolto tiepidamente da pubblico e critica e dal quale è stato tratto un solo singolo, Well Well Well.

Rimasta di fatto una grande “meteora”, come si dice dei cantanti che hanno successo con una sola canzone e per un solo periodo, Duffy doveva tuttavia affrontare ancora una terribile prova. Un trauma, di fatto, da lei confessato con grande fatica e forza di volontà su Instagram solo nel 2020.

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Oggi il post in questione non c’è più ma noi abbiamo riportato la notizia all’epoca. Ed ecco l’esperienza terribile da lei raccontata: “Sono stata violentata, drogata e tenuta prigioniera per più giorni. Questa è la verità e per favore fidatevi, ora sono OK e mi sento sicura. Potete solo immaginare tutte le volte che ho pensato di scrivere di questo”.

“Bè, non sono completamente sicura del perché ora sia il momento giusto, e che cosa sia che renda eccitante e liberatorio il parlarne. Non posso spiegarlo. Molti di voi si domanderanno che cosa mi sia successo, dove io sia sparita e perché. Un giornalista mi ha contattata, ha trovato un modo per raggiungermi e io gli ho detto tutto la scorsa estate [nel ’19]”.

“Lui è stato gentile ed è stato meraviglioso finalmente parlare. Naturalmente sono sopravvissuta. Il ricovero ha richiesto del tempo. Non c’è modo leggero per dirlo. Ma posso dirvi che nell’ultima decade, con i migliaia e migliaia di giorni che ho consumato volendo sentire il sole nel mio cuore di nuovo, ora il sole splende”.

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“Vi domanderete perché non ho scelto di usare la mia voce per esprimere il mio dolore? [Perché] non volevo mostrare al mondo la tristezza nei miei occhi. Mi sono domandata: come posso cantare partendo dal cuore, se è spezzato? E lentamente si è riparato [unbroke]. Nelle prossime settimane posterò un’intervista parlata”.

“Se chiunque di voi avesse delle domande mi piacerebbe rispondere, nell’intervista dialogata, se posso. Provo un amore sacro e un apprezzamento sincero per la vostra gentilezza nel corso degli anni. Siete stati amici. Voglio ringraziarvi per questo. Per favore rispettate che questa è una mossa delicata per me da fare, per me stessa, e non voglio intrusioni nella mia famiglia. Vi prego aiutatemi a rendere questa un’esperienza positiva”.

Un racconto che spiega perché per dieci anni (e ad oggi) la cantante non abbia pubblicato nuovi album né nuovi singoli, e abbia mancato in più occasioni di presentarsi ad eventi dal vivo o di portare a realizzazione qualunque progetto compiuto. Non sappiamo chi abbia perpetrato questo terribile atto verso di lei, né se lei sia riuscito ad identificare questo individuo o se oggi si trovi a piede libero. Ma lei sta bene ed è questo che conta.

Fonte: BBC

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