Strage in Texas, la polizia: “Il killer era un gamer”; Twitter in rivolta [FOTO]

Texas
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Sembra che, nel caso dell’ultima tremenda strage in Texas, ancora una volta sia “colpa dei videogiochi”

In seguito alla strage di Uvalde in Texas il responsabile del Dipartimento di Sicurezza ha richiamato l’attenzione sul fatto che Salvador Ramos fosse “coinvolto nel gaming online e nel gaming di gruppo”. Nello specifico Steven McGraw, questo il nome dell’uomo che ha compiuto l’intervento di fronte ai giornalisti, si domandava il movente che possa aver mosso il killer.

We haven’t gotten into the why. We know the individual was also into cyber gaming in that regard, and group gaming” dice. “Non siamo ancora arrivati al perché. Sappiamo che l’individuo era dedito al ‘cyber gaming’ in questo senso, e al gaming di gruppo [multiplayer]”, la traduzione in italiano della sua uscita.

A parte il fatto che la terminologia utilizzata da McGraw è imbarazzante. Nessuno parla di “cyber gaming” e “gaming di gruppo”, il che significa certamente che l’uomo non ha esperienza alcuna di videogiochi, né diretta né forse indiretta, e non sarebbe quindi in ogni caso in grado di giudicarne l’ascendente su chicchessia.

Detto questo, come ogni volta e come per esempio ai tempi della strage nella scuola Columbine, venti anni fa, siamo di fronte alla solita questione: i videogiochi incitano alla violenza? Risposta: bè, no. Anche perché ormai pure i FPS e i giochi di guerra o di combattimento in varie forme sono diffusi presso gran parte della popolazione. Questo non trasforma ovviamente tutti quanti in killer.

Come sempre, negli Stati Uniti e in Texas ci si rifiuta di guardare al doppio problema della salute mentale dei giovani e dello strapotere dell’industria delle armi, cercando invece il facile colpevole: e cioé i malefici videogiochi che rendono i nostri figli tanto “distratti”. E il fatto che ancora una volta si ricorra a questo genere di argomentazioni ha scatenato l’amara ironia dei social, che sono ora in rivolta.

Su Twitter un utente scrive: “Bè ha senso, dato che gli USA sono l’unico paese ad avere videogiochi, ecco perché siamo noi ad avere tutte le stragi nelle scuole“; e un altro riporta delle statistiche che indicano come in Giappone i videogame siano ben più diffusi che negli USA, ma le suddette stragi molto ma molto meno. Che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

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